La memoria è fondamentale quando si parla di stragi, i tanti buchi neri presenti nella storia della nostra democrazia. La memoria è fondamentale per arrivare alla verità. 27 giugno 1980 strage di Ustica: il DC9 Itavia partito dall’aeroporto di Bologna sul mare della Sicilia viene coinvolto in una guerra aerea e un missile sparato da un caccia, probabilmente francese, lo abbatte, passeggeri e equipaggio vengono uccisi, 81 le vittime, sta scritto in una sentenza del giudice Priore del 1999. Tutte le volte che si arriva all’anniversario delle stragi, vale per Ustica come per la Stazione di Bologna, i negazionisti si scatenano negando le sentenze dei giudici, per Ustica nessuna guerra aerea, nessun missile ma una bomba all’interno. Le ennesime false ricostruzioni che hanno solo lo scopo di depistare, che si aggiungono alle inadempienze del governo, come le ha perfettamente definite Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica: “Un sonno della ragione giudiziaria che fa prosperare i mostri della menzogna”. Ancora una volta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato decisivo, lo ha fatto con una dichiarazione in occasione della manifestazione di commemorazione della strage (che alleghiamo integralmente), inviata ai famigliari delle vittime, in cui riconosce all’Associazione i meriti, i sacrifici, i torti subiti nel tortuoso percorso verso la verità. La riportiamo di seguito:
“Nel cielo di Ustica, 44 anni or sono, si compì una strage di dimensioni immani. Rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo. La Repubblica fu profondamente segnata da quella tragedia, che resta una ferita aperta anche perché una piena verità ancora manca e ciò contrasta con il bisogno di giustizia che alimenta la vita democratica. Nel giorno dell’anniversario, desidero anzitutto rinnovare i sensi di una profonda solidarietà ai familiari delle vittime, che non si sono arresi davanti a opacità, ostacoli, distorsioni e hanno sempre cercato, pur in condizione di umana sofferenza, di fare luce sulle circostanze e le responsabilità della tragedia. La loro opera, unita a quella di uomini dello Stato che hanno compiuto con capacità e dedizione il loro dovere, ha contribuito a diradare nebbie e a ricostruire lo scenario di quel tragico evento. Sulla strada della ricostruzione della verità, passi significativi sono stati compiuti. Ne offre testimonianza il Museo per la Memoria di Ustica, aperto a Bologna. La Repubblica non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricomporre pienamente quel che avvenne il 27 giugno 1980. Al tempo stesso la memoria è anche trasmissione, ai più giovani, dei valori di impegno civile che sorreggono la dignità e la forza di una comunità e le consentono di affrontare le circostanze più dolorose e difficili”. (Presidente della Repubblica Sergio Mattarella)