Oggi celebriamo gli 80 anni dell’ANPI, non una semplice associazione ma un movimento di coscienze, un ponte generazionale, un punto di riferimento della cittadinanza attiva e dell’impegno civile. Alzi la mano chi non si emoziona davanti quel fazzoletto tricolore annodato al collo. Un simbolo potente, capace di legare ancora passato e presente, chi ha vissuto gli anni bui della guerra e chi, oggi, continua a lottare per gli stessi ideali di libertà e democrazia. Gli occhi stanchi ma fieri dei nostri partigiani, di coloro che hanno dedicato una vita intera alla difesa dei nostri valori più sacri, raccontano storie di coraggio, sacrificio e resilienza. Sono testimoni viventi di un’epoca in cui la libertà non era scontata, ma conquistata con il sudore e il sangue. Ogni ruga sul loro volto è una pagina di storia, una lezione di vita che deve essere un continuo monito a non dare mai per scontate né la libertà né la democrazia. Ci siamo distratti troppo in questi ultimi anni e nelle crepe della nostra giovane e fragile democrazia si sono infiltrati nuovamente gli spettri di quel passato che non passa. Non limitiamoci a fare gli auguri alle nostre partigiane e ai partigiani, ma facciamoci un regalo: raccogliamo quel testimone, rinnoviamo il nostro impegno in difesa della Costituzione e della libertà. E diciamo grazie a chi crede che la memoria sia il fondamento di un futuro di pace. Grazie care partigiane e partigiani, grazie ANPI che a 80 anni resti la più bella di tutte.