Una coalizione globale di organizzazioni per i diritti umani, esperti di armi, attivisti, giornalisti, accademici, professionisti del settore legale e studenti, si stanno mobilitando per chiedere a tutti gli stati di fermare il trasferimento di armi, componenti e munizioni utilizzate per alimentare le violazioni del diritto internazionale nella Striscia di Gaza occupata.
Amnesty International ha da tempo chiesto un embargo completo sul trasferimento di armi a Israele, così come verso Hamas e altri gruppi armati coinvolti nella guerra nella Striscia di Gaza.
“Questa mobilitazione globale deve servire come campanello d’allarme per gli tutti gli stati che continuano a trasferire armi a tutte le parti coinvolte nel conflitto a Gaza, rischiando di essere complici di crimini di guerra e di altre violazioni del diritto internazionale,” ha dichiarato Erika Guevara Rosas, direttrice delle ricerche di Amnesty International.
“Le forze armate israeliane hanno condotto attacchi illegali a Gaza, inclusi attacchi indiscriminati, contribuendo a una perdita impressionante di vite umane e a vasti danneggiamenti e distruzioni di infrastrutture civili. Le ricerche di Amnesty International hanno documentato l’uso di armi fornite dagli Stati Uniti a Israele per condurre attacchi aerei illegali che hanno causato numerose vittime tra i civili”, ha proseguito Erika Guevara Rosas.
“Dopo che la Corte di giustizia internazionale ha affermato che c’è un rischio concreto e imminente di genocidio a Gaza e considerando l’obbligo, previsto dal diritto internazionale, di tutti gli stati di prevenire il genocidio, i governi che continuano a fornire armi a Israele rischiano di violare la Convenzione sul genocidio”, ha concluso Erika Guevara Rosas.
Il 29 aprile, Amnesty International ha presentato una relazione al governo degli Stati Uniti nel contesto del Memorandum sulla sicurezza nazionale relativo alle garanzie e alla responsabilità riguardo il trasferimento di articoli e servizi per la difesa (National Security Memorandum on Safeguards and Accountability with Respect to Transferred Defense Articles and Defense Services – NSM-20). La relazione documenta l’utilizzo, da parte di Israele, di armi fornite dagli Stati Uniti per commettere violazioni del diritto internazionale a Gaza. Durante gli attacchi del 7 ottobre, gruppi armati palestinesi hanno commesso crimini di guerra e hanno continuato a lanciare razzi in maniera indiscriminata verso centri abitati in Israele e a trattenere ostaggi a Gaza.
Le attiviste e gli attivisti di Amnesty International stanno organizzando una serie di eventi e azioni di sensibilizzazione in 12 paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Danimarca, Italia, Spagna, Svizzera, Slovacchia, Australia, Corea e Taiwan. Con particolare attenzione verso i paesi che esportano armi, queste mobilitazioni mirano ad avere un impatto globale. Gli eventi comprenderanno manifestazioni, proiezioni luminose su palazzi governativi o luoghi simbolici, dimostrazioni pubbliche e flash mob con riproduzioni di sagome di missili e aerei da combattimento.
Questa mobilitazione globale, organizzata dalla società civile e da una coalizione di Ong a livello internazionale che collaborano alla campagna globale #Ceasefirenow, vuole sensibilizzare sull’impatto devastante che questi trasferimenti di armi hanno sui diritti umani, in particolare nella Striscia di Gaza, dove i civili sono le principali vittime di violenza. La richiesta è che i governi di tutto il mondo fermino il trasferimento di armi verso Israele, sottolineando l’importanza del rispetto del diritto internazionale e della protezione dei civili.
Oltre 250 organizzazioni umanitarie e per i diritti umani hanno firmato una lettera chiedendo a tutti gli stati di interrompere immediatamente il trasferimento di armi, parti e munizioni verso Israele e i gruppi armati palestinesi.
#StopSendingArms #CeasefireNOW