Il progetto politico di questa destra di “Eredi-al-quadrato” (del Duce e di Berlusconi) manifesta una radicale insofferenza verso la democrazia liberale fondata sulla incomprimibile dignità di ogni essere umano. Una insofferenza che si traduce in politiche che mortificano la libertà di informazione, l’efficacia e l’indipendenza della magistratura, la legittima espressione del dissenso, la laicità delle Istituzioni. Arrivo da una lunga militanza nei movimenti sociali, attualmente sono il presidente piemontese di Articolo 21 e per anni sono stato uno dei responsabili di Libera: proprio questa provenienza mi ha addestrato ad avvertire subito il puzzo della prevaricazione e della prepotenza, che caratterizza l’avanzata (non irresistibile) di questa destra. Sono stato deputato alla Camera nella XVII Legislatura, membro delle Commissioni Giustizia ed Antimafia e da allora non ho più smesso di collaborare, a vario titolo, con la Commissione parlamentare antimafia.
Credo che la situazione italiana rifletta e per alcuni versi anticipi, quella europea: la X Legislatura Europea rischia di essere la Legislatura del disfacimento e della guerra, mentre noi vorremmo che fosse la Legislatura della nuova Costituzione federale e della pace. Se sarò eletto mi impegnerò in particolare affinché l’Unione europea monitori con rigore il rispetto del Media Freedom Act da parte dell’Italia, che oggi appare purtroppo sempre più distante dallo spirito del nuovo regolamento europeo in materia di tutela delle fonti, indipendenza del servizio pubblico, riduzione delle concentrazioni editoriali, contrasto ai conflitti tra interessi pubblici e privati, protezione dei giornalisti.