Le minacce via social a Giulietti mappate dall’European Centre for Press and Media Freedom

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Le minacce a Giuseppe Giulietti via social sono state mappate come un caso di ostacolo all’informazione nel Mapping Media Freedom
redatto dall’ European Centre for Press and Media Freedom.
Si seguito il testo dell’alert europeo
“Il 21 maggio 2024, il gruppo per la libertà di stampa Articolo 21 ha riferito che il suo fondatore Giuseppe Giulietti ha subito continue molestie online, preso di mira dagli hater per un post su Ilaria Salis. Articolo 21, che sostiene di sostenere Giulietti sporgendo denuncia contro gli aggressori, ha riferito che Giulietti sarebbe stato preso di mira da “troll fascisti organizzati”, opinione condivisa dal giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, che ha scritto dell’incidente e che è anche lui sotto protezione della polizia per aver indagato sui gruppi neonazisti in Italia. Il post di Giulietti faceva riferimento al caso di Ilaria Salis, cittadina italiana arrestata a Budapest perché sospettata di essere coinvolta negli attacchi ai partecipanti alla Giornata della Memoria ungherese. In questa festività numerosi neonazisti commemorano il fallito tentativo di fuga dei nazisti e dei soldati ungheresi da Budapest durante l’assedio della città da parte dell’Armata Rossa nel 1945. Le autorità ungheresi accusano Salis, insieme agli estremisti di sinistra tedeschi, di aver attaccato diversi persone che hanno colpito con strumenti nel febbraio 2023, provocando in alcuni casi lesioni mortali. Se condannato, Salis rischia fino a 24 anni di carcere. Ora candidata alle prossime elezioni europee, a Salis sarebbe garantita l’immunità parlamentare e quindi la libertà se diventasse un eurodeputato; tuttavia, la magistratura ungherese potrebbe revocare questa immunità.

Giornalista RAI dal 1979, dopo essere stato inviato de La domenica sportiva, Giulietti è stato presidente del sindacato Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi). Divenne presidente del sindacato dei giornalisti RAI (UsigRai, 1982-1992) e, come attivista per la libertà di stampa, fondò l’associazione Articolo 21. È stato eletto per la prima volta al Parlamento italiano nel 1994, per poi essere rieletto, membro di vari partiti di centrosinistra fino al 2009. È stato membro del comitato di vigilanza del servizio pubblico televisivo”.
Questo il link che aggiorna in tempo reale le minacce ai media in Europa
https://www.mapmf.org/explorer


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