Il manifesto che promuove l’iniziativa indetta per il prossimo 18 maggio a Firenze dal Collettivo Di Fabbrica-Lavoratori Gkn – alla cui lotta l’Aamod ha contribuito producendo il film “E tu come stai?” diretto da Filippo Maria e Lorenzo Enrico Gori– ci invita a manifestare “con tutta la dignità in corpo”.
Com’è tremendo e giusto evocare la dignità alla vigilia della festa delle lavoratrici e dei lavoratori: partecipiamo con rigore militante e adesione emotiva. E sì, perché il lavoro è l’essenza profonda dell’Archivio, che ha dedicato e dedica il massimo del suo impegno a documentare lotte e conflitti di coloro che subiscono l’oppressione economica e morale ogni giorno.
Si tratta di milioni di persone, che non hanno alcuna occupazione, o sono sottopagati o sopravvivono eternamente precari.
Da trent’anni i salari e gli stipendi sono fermi in un’Italia divenuta la maglia nera d’Europa. Anzi. Se si considera l’inflazione, le retribuzioni reali sono diminuite. Quattro-cinque milioni di cittadine e cittadini sono relegati alla fascia della povertà assoluta o quasi.
E le morti sul lavoro sono aumentate a dismisura.
L’Aamod appoggia sentitamente le quattro proposte referendarie proposte dalla Cgil, tese ad eliminare -tra l’altro- i frutti sgradevoli del cosiddetto Jobs Act, per ripristinare legalità e tutele adeguate.
Il I° maggio non è una scadenza del calendario ereditata dalla tradizione. Oggi, più di ieri, parlare di lavoro e di lavori significa contrastare la piega crudele e selvaggia che ha assunto il capitalismo delle piattaforme, supportato da algoritmi e intelligenze artificiali ancora senza regole definitive.
Resistere, per cambiare ridando sogni e speranze a chi li ha persi. Per questo esiste e vuole continuare ad esistere l’Aamod. Per niente di meno.