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In ricordo dei “due Andrea”, uccisi in Ucraina dieci anni fa

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Il 24 maggio 2014 veniva ucciso in Ucraina, raggiunto da numerosi colpi di mortaio, il fotoreporter pavese Andrea “Andy” Rocchelli (a destra nella foto). Con lui moriva il suo amico Andrej Mironov (a sinistra nella foto), scrittore, interprete, difensore dei diritti umani, ex-dissidente e prigioniero politico russo e grande amico di Amnesty International Italia. Un giovane fotografo francese, William Roguelon, riuscì a salvarsi.
Rocchelli e Mironov stavano lavorando a un reportage sulle sofferenze della popolazione civile del Donbass a causa degli scontri tra separatisti filorussi e l’esercito di Kiev. Rocchelli voleva realizzare un reportage da Kiev a Donetsk per poi spingersi verso Sloviansk, dove con l’aiuto di Andrej aveva raccolto numerose interviste che raccontavano delle terribili condizioni di vita della popolazione locale.
Grazie alle testimonianze di Roguelon e alla tenacia della famiglia Rocchelli, fu possibile aprire in extremis un processo a Pavia. Unico imputato: Vitaly Markiv, 29enne con doppia cittadinanza italiana e ucraina, accusato di omicidio. Il processo si svolse in un clima di grande tensione.
Il 12 luglio 2019 Markiv venne condannato in primo grado a 24 anni di reclusione.
Il 3 novembre 2020, al termine del processo d’appello, Markiv venne assolto per vizi di procedura quali l’annullamento di testimonianze che lo incolpavano e ne fu ordinata l’immediata scarcerazione. La Procura generale di Milano presentò un ricorso che, alla fine del 2021, venne ritenuto inammissibile in Cassazione, rendendo l’assoluzione definitiva.

La ricerca della giustizia sull’uccisione di Andrea Rocchelli e di Andrej Mironov deve continuare, anche attraverso le indagini su quanto accaduto in Ucraina dal 2014 che sta portando avanti la Corte penale internazionale.


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