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“Ilaria Alpi e gli altri misteri d’Italia”, il ricordo di Veltroni

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Walter Veltroni ricorda Ilaria alpi e gli altri. Le vittime dei molti, troppi misteri italiani. I morti senza giustizia né verità. I troppi misteri d’Italia. “E’ sempre complicato riparlare di Ilaria. L’ho conosciuta e ho avuto la sensazione che dietro gli occhi chiari di Ilaria ci fosse una grande malinconia, fatta di consapevolezza e determinazione. Ricordo il giorno in cui fu uccisa, andai a casa di Luciana e di Giorgio, era l’unica figlia. Quei genitori sono morti senza avere la possibilità di sapere la verità sulla morte di Ilaria. – ha detto Veltroni – Io penso che questo Paese non abbia il diritto di accettare la farsa che si è intessuta attorno alla morte di Ilaria, 30 anni di occultamenti. E ce ne sono tante di storie così, di persone che hanno perso la vita perché cercavano la verità o perché innocenti che si sono trovati al momento sbagliato nel posto sbagliato:  persone che erano alla stazione di Bologna, in piazza Fontana, Ustica. Sono morte e il nostro Paese non è riuscito a scrivere parole chiave sulle responsabilità. Credo che ciò sia uno squarcio, una ferita, nella nostra identità, prestigio, trasparenza. La vita delle democrazie è intessuta di queste vicende, però il caso di Ilaria dà dolore perché stava facendo il suo lavoro, stava facendo la giornalista. Il giornalista non è un mestiere in declino come se bastasse accendere l’occhio di un cellulare per raccontare  la realtà. No, fare informazione è una fatica, quello del giornalista è un mestiere meraviglioso, come quello del rabdomante, si ratta di cercare di vedere quello che non si trova e che non si vede. E’ un lavoro fantastico se fatto con coscienza etica e Ilaria lo faceva benissimo. Poi qualcuno ha deciso che tutto questo dovesse finire. Ora ci sono due modi per ricordare questa ragazza. Uno è rassegnarsi, archiviare. Un altro modo è non smettere di cercare, continuare a fare il lavoro che Ilaria faceva con la stessa determinazione che c’era nei suoi occhi”.


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