Il romanzo delle stragi

0 0

 

Paolo Biondani (autore di “La ragazza di Gladio e altre storie nere. La trama nascosta di tutte le stragi”) è uno di quei cronisti che non tirano mai indietro la gamba. Ne sa come pochi, legge gli atti fino in fondo, ha passione, entusiasmo, competenza e quella giusta dose di indignazione che gli consente di mettere in fila gli elementi e restituirci un quadro inquietante. È il romanzo delle stragi, da piazza Fontana, preceduta cinque anni prima dall'”Affaire SIFAR”, a via Palestro, a Milano. Ventiquattro anni, dal ’69 al ’93, nel corso dei quali molteplici trame eversive si sono intrecciate, in una miscela esplosiva di fascismo, derive autoritarie e golpiste e ferocia mafiosa che ha condotto al crollo della Prima Repubblica e allo stravolgimento sostanziale della Costituzione. Basta leggere le riflessioni di Tina Anselmi (presidente della Conmissione P2), infatti, per rendersi conto di cos’abbia rappresentato per il nostro Paese la loggia massonica gelliana e quanto la sua pesantissima eredità sia tuttora presente nel quadro politico italiano.
“La ragazza di Gladio e altre storie nere”, arricchito dalla prefazione di Benedetta Tobagi, fornisce molte domande e qualche risposta. Interrogativi strazianti e analisi, basate interamente sui fatti, che inducono sia me che Paolo a chiederci, nel finale dell’intervista, come si possa credere ancora nella politica. Eppur si deve, nonostante tutto, perché dalla partecipazione civile deriva la tenuta del nostro sistema democratico.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21