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Gaetano Di Vaio non è Gomorra: addio al Gigante del cinema indipendente

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Anche in questo caso, non vale il detto del Papa: “morto un Gaetano Di Vaio, non se ne fa un altro”.
Attore, sceneggiatore, regista, produttore cinematografico, Gaetano Di Vaio è stato soprattutto pioniere e promotore di un nuovo modo di intendere e interpretare il cinema.
Nato e cresciuto a Piscinola, quartiere della periferia nord di Napoli, Gaetano non ha mai fatto segreto del suo passato travagliato, fatto di tossicodipendenza e carcere. Un vissuto che rappresenta una triste costante per tanti ragazzi cresciuti ai margini della società, dal quale però Gaetano si era ampiamente riscattato.
Ha trascorso gli anni vissuti in carcere con il capo chinato sui libri, studiando, documentandosi, costruendo le solide basi che lo hanno portato prima a diventare operatore culturale e poi a confluire nella compagnia “i ragazzi del Bronx napoletano” di Peppe Lanzetta.
Nel 2003 fonda l’associazione culturale “figli del Bronx” che nel 2005 diventa “Bronx Film”, una casa di produzione cinematografica.
In pochi anni, la Bronx Film di Gaetano Di Vaio, diventa una delle realtà indipendenti più interessanti nel mondo della produzione cinematografica italiana. Il modello cinematografico proposto dai cortometraggi, documentari e lungometraggi introduce un nuovo modo di raccontare la realtà e di fare cinema, accendendo un riflettore inedito e mai banale sugli ultimi. Le minoranze, i migranti, gli scugnizzi, Gaetano ha avuto l’abilità e la sensibilità di trarre il meglio dalle esperienze legate a quel passato che si era lasciato alle spalle: il disagio sociale, il degrado delle periferie, la disoccupazione giovanile, la piaga della tossicodipendenza, la vita carceraria. Gaetano ha saputo farsi pioniere di un modo diverso, efficace, crudo di raccontare anche la criminalità e che si spinge ben oltre “Gomorra” che di certo non rappresenta il picco massimo del suo percorso umano e professionale. Un’esperienza che lo ha reso celebre, ma a differenza di molti altri attori che hanno recitato nella celebre serie di Sky, i traguardi e i riconoscimenti più significativi della sua carriera, Gaetano Di Vaio li ha conseguiti “oltre Gomorra”.
Il suo cinema ha rappresentato un’efficace arma di riscatto, soprattutto perché quelle pellicole che raccontavano le vite e le storie degli ultimi sono state presentate nell’ambito dei più prestigiosi festival nazionali ed internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.
Sempre attento al tema del sociale, delle ingiustizie e sempre schierato dalla parte dei più deboli, Gaetano Di Vaio è stato e continuerà ad essere un punto di riferimento per la cinematografia indipendente.
Quella di Gaetano è una storia di riscatto. È la storia di uno dei tanti scugnizzi nati e cresciuti in periferia, ai margini della città, ma che è stato poi capace di scrivere un epilogo diverso, riuscendo a conquistare il cuore di Napoli e dei napoletani servendosi dell’arma più illustre: il cinema. Un’arma che ha utilizzato per reclutare manovalanza, perché Gaetano non si è limitato a raccontare gli ultimi: li ha coinvolti, trascinati e avvicinati a quel nuovo modo di vivere la vita che lui per primo aveva adottato e che lo ha consacrato tra i grandi del cinema italiano. Tantissimi i giovani che si sono appassionati al cinema, traghettati dal carisma e dalla tempra di Gaetano. Un uomo, un professionista che lascia alla città di Napoli e al mondo del cinema una preziosa eredità che va ben oltre le pregevoli pellicole che ha prodotto.
Un autorevole quotidiano nazionale lo ha definito “il piccolo criminale che trovò riscatto nel cinema”.
Gaetano Di Vaio è stato e resterà in eterno un Gigante del cinema che con il suo esempio e le sue pellicole ha riscattato quelle periferie e quei ragazzi di periferia che, senza il suo prezioso contributo, sarebbero rimasti eternamente nell’oblio dell’indifferenza.
Grazie, Gaetano.
Chi ama Napoli e crede nel riscatto di questa città, ti sarà eternamente riconoscente per tutto quello che hai dato, soprattutto ai suoi figli più ribelli.


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