Un’altra strage di lavoratori nella centrale di Bargi. Va istituito il reato di ”omicidio sul lavoro”, altro che morti bianche. Occorre anche limitare gli appalti a cascata, perché dopo ogni appalto, chi sta sopra e cede la commessa diventa un intermediario speculatore che toglie fondi all’opera; chi sta sotto e prende il subappalto cerca di farcela, risparmiando su lavoro e sicurezza.
Servono anche ispettori del lavoro, con un numero tale da far prevedere alle imprese controlli frequenti. Oggi volutamente il loro numero è basso. Segnale in codice: le infrazioni rischiose per gli operai sono tollerate. E quando muore qualcuno, si stigmatizza e si auspica, ma nulla cambia. L’insaziabile Dio Profitto pretende sacrifici umani: tre lavoratori al giorno. Almeno.
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