Il 25 aprile, specie quest’anno, non basta celebrare la Liberazione dal nazi-fascismo. Bisogna anche ricordare cosa sia stato e cosa abbia rappresentato questo male assoluto per il nostro Paese. Per questo, abbiamo deciso di intervistare Giuliano Giubilei, autore di un romanzo (“Giovinezza. La guerra e la prigionia di una generazione tradita”) che, prendendo le mosse della storia si suo padre, racconta la generazione che fu prima illusa e poi tradita dal fascismo. Mandata a morire in Grecia, in Albania, in Africa e in Russia, resa prigioniera dagli Alleati o dai tedeschi, visse in prima persona il “cuore di tenebra” del secolo che avrebbe forgiato la sua coscienza anti-fascista. Tanto per citare un esempio, Nuto Revelli, partito volontario con l’ARMIR e divenuto uno dei simboli della Resistenza.
Mentre tornano i “ragazzi del ’99” e si muove ovunque, da Gaza all’Ucraina, altri giovani si battono nei campus e nelle università occidentali per riaffermare i valori della vita e della dignità umana.
Questa conversazione per non dimenticare.
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