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Presidente Meloni,scrivo per protestare contro l’esclusione dello scrittore Antonio Scurati dalla trasmissione Che sarà della Rai. Lei ha pubblicato l’intervento in questione nel suo profilo, trasformando un diritto (di parola) in una concessione (di potere). Mi spiace dirlo, ma tutta questa vicenda è inaccettabile. Il vero problema è che quel monologo tocca un suo tema non risolto: il fascismo. Lei ne ha preso le distanze con affermazioni formali, perché non si è mai dichiarata antifascista. E non lo farà mai, perché così tradirebbe anni di militanza in formazioni di diretta derivazione fascista e la sua fedeltà alla ”fiamma”.Presidente Meloni,non pensi che il mio sia odio nei suoi confronti. Anzi, credo che lei abbia delle qualità, che non si sono potute esprimere al meglio solo per mancanza di una formazione adeguata. Le auguro di elaborare il suo passato, fino a capire che il fascismo è violenza nella politica. E che dichiararsi antifascista significa rifiutare un sistema dove chi è forte ha diritto alla prepotenza e chi non lo è deve solo ubbidire. O patire la sua dissidenza fino al sacrificio estremo, come accadde a Matteotti.Con vigilanza democratica,