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Il caso Agi e le altre aggressioni alla libertà di informazione in Italia

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Il sistema editoriale è investito da una ristrutturazione che non ha precedenti e sta determinando una riduzione del pluralismo delle fonti e dell’offerta. Il tutto si sta consumando nel silenzio delle autorità di garanzia e in un contesto già segnato da querele bavaglio, abrogazione sostanziale del segreto professionale e della tutela delle fonti, mancata applicazione dell’equo compenso, attacco ai diritti sindacali, occupazione della Rai. Fenomeni degenerativi che hanno attirato l’attenzione e la condanna delle principali associazioni internazionali che si occupano della libertà di informazione.
Da ultimo l’attacco si sta concentrando sulla Agenzia Italia con le manovre in corso per vendere un’agenzia pubblica, fondata da Enrico Mattei, ad un parlamentare leghista che si occupa di sanità e che già controlla diversi quotidiani, militante dello stesso partito del ministro vigilante.
Tali assalti si stanno consumando nonostante l’approvazione di un Media Freedom Act che obbliga i Paesi dell’Unione Europea a dotarsi di rigorose norme in materia di conflitto di interessi, trasparenza delle proprietà e dei contributi pubblici, autonomia dei servizi pubblici e delle redazioni.
Oltre alla solidarietà servono azioni di denuncia e di contrasto in ogni sede, compresa quella Europea. Per questa ragione Articolo 21 ha promosso un’assemblea in modalità on line alla quale parteciperà anche la professoressa  Marina Castellaneta, docente di diritto comunitario ed una delle massime esperte in materia di diritto all’informazione.
Con lei sono stati invitati Vincenzo Vita, il comitato di redazione dell’Agi, i rappresentanti delle istituzioni dei giornalisti, parlamentari, giuristi.
(Nella foto l’ultimo sit in di protesta dei giornalisti Agi)


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