Il 5 aprile del 1944, a Torino, presso il poligono di tiro del Martinetto, vengono fucilati 8 componenti del comitato di Liberazione Piemontese del CLN. Sono Giuseppe Perotti, Franco Balbis, Eusebio Giambone, Paolo Braccini, Errico Giachino, Giulio Biglieri, Massimo Montano e Quinto Bevilacqua.
Otto uomini che hanno avuto un ruolo decisivo nell’organizzazione della Resistenza. Nei primi giorni dell’aprile 1944 il processo e la fucilazione sembrano avere decapitato il comitato piemontese, che riesce nonostante tutto, a ricostruirsi nei mesi successivi. Quella vicenda segna profondamente, allora e in seguito, la città di Torino, e a guerra ancora in corso, il Martinetto è pensato come luogo della memoria, così come oggi strade e piazze portano i nomi degli otto partigiani.
A ottanta anni da quella strage e partendo dai documenti conservati all’L’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino (Istoreto), Barbara Berruti, Chiara Colombini, Carlo Greppi e il regista Alessandro Rocca, hanno voluto dare una voce a quei momenti che hanno segnato profondamente la storia non solo del capoluogo piemontese.
Carlo Greppi Storico e scrittore: “La vicenda degli “Otto del Martinetto” è uno spaccato tragico – per via del suo esito – ed è allo stesso tempo un tassello fondamentale per comprendere come già nei primi mesi del 1944 la Resistenza fosse diventata un’insidiosa spina nel fianco per i nazifascisti. Raccontarla attraverso un mezzo potente come quello del documentario ci può permettere di rendere ancora una volta tridimensionale quello sforzo straordinario che fu la tensione del partigianato verso l’unità antifascista sul piano politico-militare, che fu infine raggiunta anche a livello nazionale. Il nostro vuole anche essere un omaggio a quell’esercito di volontari così eterogeneo, determinato e fallibile – in una parola, umano – che rese possibile la Liberazione”.
Chiara Colombini storica e ricercatrice presso l’Istoreto aggiunge: “È appassionante scorrere i documenti. Emerge l’impegno capillare messo in campo. Emergono gli sforzi e la determinazione messi in campo. Tutta la tensione ideale di persone diverse tra loro e, malgrado questo, decise a lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo. Allora un obiettivo incredibilmente ambizioso: erano davvero i primi passi della Resistenza”.
“Abbiamo raccontato la storia dell’arresto del processo e dell’esecuzione cercando di restituire il contesto. Il mese di marzo del 1944 segna il momento in cui il conflitto tra le forze in campo diviene più aspro: sabotaggi, colpi di mano, attentati da una parte, rastrellamenti, stragi, deportazioni, esecuzioni sommarie dall’altra. L’esecuzione degli “otto del martinetto” infligge un duro colpo alla resistenza, ma l’organizzazione si riprenderà e un anno dopo l’insurrezione della città di Torino sarà un successo. Anche grazie alle energie messe in campo dagli uomini del primo comitato, consapevoli dei rischi che correvano ma non per questo meno determinati a correrli”, aggiunge Barbara Berruti direttrice dell’Istoreto.
“Credo sia necessario fare memoria e credo sia ancora più necessario raccontarla, attraverso i libri, le mostre, i film, i fumetti, il teatro. Noi lo abbiamo fatto con un documentario. Le carte custodite nell’archivio dell’Istoreto di Torino, che raccontano quei giorni, sono un patrimonio di tutti, ma sono conociute da pochi. E’ stato come attraversare una macchina del tempo. Con Carlo Greppi in giro per la città ed ascoltando i racconti di Chiara e Barbara, mi sono sentito vicino a quei giovani uomini che hanno dato la vita per la libertà. Non dobbiamo dimenticarlo mai”, chiude il regista Alessandro Rocca.
Il documentario verrà presentato il 5 aprile 2024 alle ore 17.00 presso Palazzo di Città, in sala delle Colonne, nell’ambito di un pomeriggio realizzato in collaborazione tra Istoreto, Anpi provinciale e Ancr, dedicato all’anniversario. Ci saranno i saluti di Alice Ravinale, Paolo Borgna, Nino Boeti e Paola Olivetti. Alla proiezione seguirà un concerto di musica da camera e letture dalle ultime lettere dei partigiani fucilati al Martinetto proposte dall’Anpi.
“Gli otto del Martinetto”
regia e montaggio di Alessandro Rocca
ricerche e testi di Barbara Berruti, Chiara Colombini, Andrea D’Arrigo e Carlo Greppi musiche di Fabio Barovero.