“Certe norme – spiega chiaramente Giuzzi – non servono a difendere chi è accusato e ad evitare i processi mediatici, perché i procedimenti mediatici sono alimentati dalla politica molto più che dai giornalisti”.
Giuzzi racconta in che modo il lavoro dei cronisti sia ostacolato dell’impossibilità di accedere alle fonti ufficiali e ai documenti e come la sorte peggiore sia quella dei giornalisti di provincia, per i quali trovare fonti disposte a parlare è ancora più arduo che nelle città maggiori.
In questo link il video dell’intervista.