Un anno, innumerevoli vite, una storia. Si può riassumere così il bel dialogo fra Lutz Klinkhammer, vicedirettore dell’Istituto storico germanico di Roma e referente per la storia contemporanea, e Alessandro Portelli, tra i fondatori della storia orale, autori di un bel dialogo intitolato “La fiera delle falsità” (Donzelli editore). Di fronte alle bugie, al revisionismo storico e alla crescente arroganza di chi vorrebbe riscrivere alcune fra le pagine più importanti della nostra vita pubblica, avvertiamo il dovere morale di opporci. Alla vigilia del 25 aprile, ripercorriamo l’anno che ha cambiato per sempre il corso delle cose. Da via Rasella alle Ardeatine, passando per le stragi nazi-fasciste (e sottolineiamo: nazi-fasciste) sull’Appennino tosco-emiliano, fino alla Liberazione.
Ci attende un 25 aprile diverso dal solito: ancor più di lotta, ancor più all’insegna della passione civile e dell’impegno. Nel momento in cui vediamo a rischio i valori costituzionali, mentre assistiamo a una deriva pericolosa e al colpevole silenzio di tanti che potrebbero e dovrebbero parlare, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di non chinare la testa. Se non altro per essere all’altezza dell’eredità di cui i partigiani, con il proprio sacrificio, ci hanno fatto dono.
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