Fino a pochi mesi fa la fondazione Gimbe era il benvenuto e rispettato controllore degli sviluppi della pandemia di Covid 19. Nessuno come la fondazione che vuole diffondere “le migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica, al fine di migliorare la salute delle persone e di contribuire alla sostenibilità di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico” è mai stato osannato dai governanti regionali e nazionali per l’autorevolezza e la precisione delle analisi di contenimento del virus.
Quando poi ci si rese conto che la regione del Nord più martoriata era stata quella che aveva maggiormente puntato sulla sanità privata ecco che tutto il valore del Servizio sanitario pubblico era fiorito all’attenzione mediatica con un codazzo di promesse da tutti gli schieramenti di “maggiori risorse al servizio pubblico”, “più attenzione alla sanità territoriale” e altre “solenni dichiarazioni” che erano – tra l’altro – alla base dello sforzo fatto dall’Unione europea che aveva finanziato il maxi progetto di aiuto all’Italia, chiamato pomposamente Piano nazionale di ricostruzione e resilienza.
Ora che però la stessa Fondazione richiama gli stessi politici e amministratori ad agire contro lo sgretolarsi della sanità pubblica, ecco che l’attenzione del circo mediatico messo su dalle forze di centrodestra si sposata sulle barzellette del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Nel frattempo i livelli della sanità pubblica regionale e nazionale stanno collassando, il numero dei medici sta subendo una repentina diminuzione, chi può emigra nel privato o all’estero e tutte le solenni promesse sono scomparse tra il tramonto e l’alba.
Per questo, per riuscire a frenare il piano di privatizzazione e difendere uno dei principali diritti di una democrazia costituzionalmente previsto, a Mestre sabato 6 aprile alle 14 di fronte alla stazione scatterà la prima manifestazione popolare di impegno a difesa della sanità pubblica e in vista della grande manifestazione per la salute prevista per l’1 giugno.
Il 6 aprile comitati e associazioni democratici, sindacati confederali e di base, cittadini stufi di dover assistere alla demolizione di un servizio costato immani sacrifici giungeranno a Mestre da tutto il Veneto e si troveranno per un corteo che attraverserà la città diretto in piazza Ferretto per la manifestazione organizzata dal Covesap, il Comitato veneto per la difesa della salute pubblica cui ha dato la propria adesione anche Articolo 21.
Alla manifestazione parteciperanno in massa anche i Comitati No Inceneritore e le Mamme No Pfas, oltre all’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Questo per fare ribadire che fare salute pubblica significa prima di tutto fare prevenzione, quindi non solo garantire a tutti analisi diagnostiche tempestive ed efficienti, ma anche garantire la possibilità di vivere, lavorare e studiare in un ambiente sano e in luoghi sicuri.