Non aveva ancora compiuto 33 anni, Ilaria Alpi; caparbia, bravissima, alla costante ricerca della verità. Raccontava la guerra, Ilaria, con coraggiosi reportage dalle aree più difficili. Era in Somalia in quel marzo del 1994, assieme ad un altro talento del giornalismo: il cineoperatore Miran Hrovatin. Stavano sviluppando inchieste importanti sul traffico di armi e di rifiuti tossici in cui era probabile il coinvolgimento anche l’Italia.
Il 20 marzo Alpi e Hrovatin furono uccisi in prossimità dell’ambasciata italiana a Mogadiscio.
Sono passati trent’anni, con un ricordo sempre vivo del lavoro dei due giornalisti, della tenacia di una donna assassinata perché voleva alzare il velo dell’ipocrisia che spesso nasconde i veri intenti dei rapporti tra l’Europa, e l’Italia, e l’Africa.
Venerdi 15 marzo alle ore 19, a pochi giorni dall’anniversario, si svolgerà a Potenza un nuovo incontro promosso nell’ambito del cammino di dialogo e condivisione voluto dalla Parrocchia dei SS Anna e Gioacchino assieme al Ce.St.Ri.M. in collaborazione con tante associazioni, dal titolo ‘’Una comunità fra Cielo e Terra’’.
All’incontro parteciperà anche Giuseppe Giulietti, portavoce nazionale dell’associazione Articolo21. “Il nostro impegno – ha sempre detto Giulietti – è a non mollare. Ancora non abbiamo verità e giustizia, non daremo tregua finché non le troveremo. Continueremo ad essere scorta mediatica e questo vale per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, vale per Mauro De Mauro, Graziella de Palo, Italo Toni, Beppe Alfano, Antonio Russo, Raffaele Ciriello; vale per Andy Rocchelli e per tutti coloro che aspettano siano fatte verità e giustizia sulle loro morti”.