Ogni giorno i valori esaltati dal 25 aprile. Un esempio? Mattarella

0 0

Le celebrazioni di quest’anno per il 25 Aprile avranno un valore del tutto particolare e per questa ragione vanno preparate non solo per tempo, ma anche con un grande impegno per sottolinearne i valori ai quali ispirare la nostra vita quotidiana.

Utopia, irrealizzabilità? Niente affatto se ci fermiamo a riflettere sulle lezioni che quotidianamente ci dà Sergio Mattarella, da cittadino prima ancora che da Presidente della Repubblica. E non solo con le prese di distanza dai silenzi o dalle colpevoli omissioni del capo del governo o addirittura del secondo nella graduatoria della scala istituzionale, ma con iniziative dirette, sulla base di scelte che derivano tutte dalla convinta adesione ai dettati della Carta Costituzionale.

L’ultimo intervento è stato uno schiaffo ad ogni integralismo religioso, alla pruderie anti-islamica del ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara e di tutti i leghisti, da Salvini in giù. Questi formidabili ‘democratici’ si erano scatenati in una violenta polemica contro la scuola Iqbal Masih di Pioltello per la decisione presa dal preside, dagli insegnanti e dai genitori degli allievi, di chiudere la scuola nell’ultimo giorno del Ramadan.

La vice preside, Maria Rendani, aveva deciso di scrivere al Presidente della Repubblica per spiegare le ragioni della scelta. Mattarella non solo non si è limitato a ‘prendere atto’, come qualunque politico ignavo avrebbe fatto per non rimanere coinvolto, ma ha risposto in modo netto e chiaro dichiarando il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalla scuola sottolineando anche l’impegno richiesto per adempiere ad un compito così prezioso. E prima di concludere, ringraziando la vice preside per averlo voluto informare, ha minimizzato l’importanza dell’episodio, definendolo di modesto rilievo.

È questa la strada che dovremmo seguire quotidianamente tutti noi che ci riconosciamo senza se e senza ma nella Carta Costituzionale per ribadirne l’assoluta inviolabilità. In questo mese che ci separa dalla prossima Festa di Liberazione non basterà denunciare il rifiuto di chi ha giurato sulla Carta di dichiarare il proprio antifascismo, di chi ha deciso di usare manganelli contro liceali e studenti universitari, di sconvolgere l’organizzazione della magistratura imponendo i test psicoattitudinali, di attaccare frontalmente l’autonomia dell’informazione Rai o delle agenzie, di provare in tutti i modi a far approvare leggi bavaglio e a praticare incessantemente le querele temerarie, di tentare di scardinare la vita democratica e antimafiosa di una città come Bari, fino a tentare di imporre un vulnus agli assetti istituzionali alla Repubblica con l’approvazione di un premierato che ha tanto sentore di golpismo latente, o demolire la solidarietà tra i territori varando l’Autonomia Differenziata.

Non dobbiamo fermarci nel denunciare questo continuo, strisciante tentativo di smantellare le più significative garanzie costituzionali – mentre non viene operato alcun intervento per combattere la povertà, mai così alta in Italia, nonostante l’inarrestabile e fastidiosa autopromozione della Meloni e dei suoi per ogni cosa -, e dovremo inoltre impegnarci a sottolineare il lavoro di chi la Carta Costituzionale non solo la rispetta ma la attua. Dai volontari, dai magistrati, a quanti assistono con grandi sacrifici gli immigrati, agli studenti che continuano a vigilare e ad alzare la voce, ai medici ospedalieri che non fanno mancare il loro impegno nonostante l’evidente e drammatico smantellamento della sanità pubblica, ai medici di base e agli insegnanti tartassati dallo Stato con stipendi da fame e spesso da utenti esasperati che se la prendono con loro.

Siamo tutti chiamati alla vigilanza, quindi, e a quella che un tempo si chiamava controinformazione che mai come in questa drammatica fase storica – in cui il Paese è stato consegnato irresponsabilmente ai neofascisti e ai loro alleati – diventa indispensabile. È solo così che saremo in grado di mobilitare per il 25 aprile masse di cittadini coscienti, in piazza per la difesa della Repubblica Democratica nata dalla Resistenza al nazifascismo.
(Nella foto il Presidente Sergio Mattarella)


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21