Otto marzo.
Le donne francesi oggi festeggiano con un diritto in più scritto nella Costituzione, quello di abortire liberamente. E’ la prima volta al mondo che una carta costituzionale garantisce la “libertà di fare ricorso all’interruzione di gravidanza”. “Messaggio universale” ha dichiarato Macron. Parole che resteranno nella memoria di chi crede che i diritti siano sempre opportunità.
Otto marzo.
Le donne italiane hanno poco da festeggiare.
Dall’inizio dell’anno si contano già circa venti vittime di femminicidio. Ogni giorno troppe ragazze subiscono violenza, in ogni sua forma: da quella fisica, a quella verbale, a quella psicologica, fino a quella economica. Troppe donne vivono in condizione di dipendenza finanziaria che vuol dire non essere libere. Troppe madri sono costrette a scegliere tra la cura dei figli e il loro lavoro, che ancora una volta vuol dire non essere libere. Troppe donne che hanno scelto di dedicare la vita alla professione- o sono riuscite nella famosa e magica conciliazione tra famiglia e carriera- guadagnano meno dei colleghi uomini, dei loro compagni di vita.
Otto marzo.
Per festeggiare le donne e “riflettere sulle pari opportunità” a Genova sono stati creati tre nuovi gusti di gelato. La Regione Liguria, il Comune di Genova e la Confartigianato della città hanno sostenuto l’iniziativa.
Sembrerebbe uno scherzo se non fosse vero.
Meno gelati e più diritti, per i prossimi otto marzo e per tutti i giorni dei prossimi anni.