Dopo l’attentato di ieri alla una sala concerti del Crocus City Hall di Mosca, abbiamo temuto il peggio. Lo scoppio della Terza guerra mondiale, la rappresaglia putiniana, una qualche reazione scomposta in grado di innescare un conflitto non più governabile, nuove tensioni internazionali, addirittura l’utilizzo di armi atomiche, ahinoi tutt’altro che scongiurato. In serata, è giunta la rivendicazione dell’ISIS, anche se ancora sono in corso accertamenti sui possibili responsabili (si parla anche dei separatisti del Daghestan). Comunque sia, fra smagliature nell’apparato dei servizi segreti russi e fronti militari aperti in ogni dove, siamo chiamati a convivere con un mondo sempre più insicuro e pericoloso, in cui la democrazia liberale, caposaldo dell’Occidente che fu, è messa pesantemente in discussione, per non dire quasi sconfitta, almeno nel cuore della moltitudine.
Ezio Mauro, storico direttore di Stampa e Repubblica e a lungo corrispondente da Mosca, ci aiuta a fare i conti con l’abisso che ci troviamo di fronte.
Qui il link dell’intervista completa
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