Qualche settimana fa, ci siamo giustamente indignati per il divieto imposto a Giuliano Amato di andare a presentare il suo libro sulla Corte costituzionale nel carcere di San Vittore. La ritenemmeno una vergogna, oltre che una forma di violenza ingiustificata nei confronti di un protagonista della nostra vita politica e civile nell’ultimo mezzo secolo.
Donatella Stasio, collega, amica e co-autrice di “Storie di diritti e di democrazia”, ci parla della Consulta intesa come una casa di vetro, del suo viaggio nel Paese, dalle scuole alle carceri, e della necessità di valorizzare, all’interno della cittadinanza, quel sentimento costituzionale senza il quale viene meno il nostro vivere civile.
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