Contro i “bavagli” alla Costituzione Articolo 21 Piemonte elegge “domicilio” presso la lapide che ricorda Goffredo Varaglia in piazza Castello a Torino e lo trasforma in “speaker corner”. Goffredo Varaglia era un pastore valdese, che pagò la libertà di espressione con la tortura ed il rogo sulla pubblica piazza, venne infatti impiccato ed arso il 29 Marzo 1559 in piazza Castello.
Secoli dopo, nel 1848 da una sala poco distante, Re Carlo Alberto promulgava lo Statuto Albertino, che riconosceva la libertà di culto a Valdesi ed Ebrei. Cento anni dopo, nel 1948, entrava in vigore la Costituzione repubblicana che all’articolo 21 sancisce la libertà di espressione, fondamentale attributo della libertà individuale sulla quale è edificata la Repubblica nata dalla Resistenza al nazi-fascismo.
Oggi è in atto un progetto reazionario che punta a restringere il campo della libertà di espressione ed a indebolire i contrappesi democratici all’esercizio del potere esecutivo.
Intendiamo denunciare pubblicamente questo progetto perché non vogliamo che la storia faccia passi indietro: la libertà che è stata conquistata a caro prezzo ed è un bene comune da custodire.
Ci ritroveremo per questo sabato 16 marzo 2024 alle ore 15:30 presso la lapide.
(Ritrovo alle 15:00 davanti al Comune di Torino, con successivo corteo musicale lungo via Garibaldi, fino alla lapide).
Si alterneranno testimonianze e musica