Dal 1 al 4 marzo torna, alla Casa Internazionale delle donne di Roma, Feminism, la fiera dell’editoria delle donne fondata da una manciata di donne lungimiranti – Anna Maria Crispino, Giovanna Olivieri, Maria Palazzesi, Stefania Vulterini, Maria Vittoria Vittori – e giunta alla sua settima edizione. Promossa da Archivia, dalla Casa Internazionale delle donne di Roma, dalla rivista Leggendaria e dalla collana sessismoerazzismo di Ediesse Futura editrice, la Fiera si avvale del sostegno di ADEI, della Società italiana delle letterate, di Iacobelli editore e del concorso Lingua Madre, ed è realizzata in collaborazione con il Centro giovani del I Municipio e con la libreria Zalib.
“Abitare le relazioni: corpi, città, ambiente” è insieme titolo e filo conduttore di questa settima edizione che, attraverso la duplice formulazione dei dialoghi, inaugurati con successo nella scorsa edizione, e delle presentazioni singole, mette in campo i titoli più significativi della produzione narrativa e saggistica a firma femminile intorno a tematiche di assoluta rilevanza.
Tre i filoni tematici individuati per i dialoghi: giustizia climatica, migrazioni e corpi in rivoluzione. Una funzione speciale è rivestita dai Focus su Roma e sulla violenza di genere, articolati in tavole rotonde che consentono di istituire un costruttivo confronto tra materiali di riflessione, proposte d’intervento e pratiche sperimentali. E un nuovo spazio entra nell’architettura di Feminism, quello delle Dediche a donne che hanno determinato un cambiamento profondo nella società, nella politica, nella cultura, nella scienza, come Bianca Maria Pomeranzi, Vittoria Surian, Elvira Notari, Laura Conti. L’ultima giornata di Feminism, il 4 marzo, è dedicata a “Elsa Morante e le altre”: un confronto sulle scrittrici che ci hanno rimesso al mondo e continuano a farlo anche per le generazioni future. Perché, come diceva Goliarda Sapienza, non si nasce una volta sola.
Focus su Roma. Ripensare un habitat comune sulle orme di Mariella Gramaglia
Da sempre appuntamenti importanti e molto attesi di Feminism, i focus rappresentano luoghi particolarmente produttivi di analisi e confronto. Il focus su Roma, finalizzato a ripensare un habitat comune analizzando le tematiche salienti di una città così complessa in una nuova prospettiva di riqualificazione ambientale e culturale, si apre- com’è giusto che sia- nel segno del richiamo all’eredità di Mariella Gramaglia. Giornalista, saggista e politica con una lunga e
ininterrotta militanza femminista, negli anni in cui ha ricoperto la carica di Assessora alle politiche di Comunicazione, Semplificazione e Pari opportunità ha lasciato una forte impronta del suo impegno a favore delle esigenze concrete della cittadinanza: come attestano, tra l’altro, il piano dei tempi e degli orari, cui si deve la creazione del call center del Comune e la valorizzazione di esperienze di scambio tra i cittadini, quali le banche del tempo. Costruito come un’ampia rete di collegamento tra riflessioni teoriche e pratiche politiche, e d’interazione tra le partecipanti alla tavola rotonda e il pubblico, il focus- coordinato dalla giornalista e scrittrice Alessandra Quattrocchi- prevede la partecipazione di Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma, Simona Ammerata, socia fondatrice della Casa delle donne Lucha y Siesta, “bene comune femminista e transfemminista”, Daniela Angelucci, co-coordinatrice del Master Environmental Humanities, Studi dell’ambiente e del territorio dell’Università Roma Tre, Loretta Bondì, presidente di Archivia, Archivi Biblioteca Centro Studi delle donne e Maura Cossutta, presidente della Casa internazionale delle donne. E certamente nella tavola rotonda non possono mancare le autrici, essendo Feminism una fiera dell’editoria: ed ecco dunque Sara Bruno e Ylenia Sina, curatrici di “Roma. La guida ecologica sostenibile e solidale”, una guida innovativa, edita da Altreconomia, realizzata in collaborazione con le associazioni del territorio all’insegna del turismo sostenibile e dell’accessibilità; Stefania Giacomini, che nel romanzo “Shopping pericoloso” (All Around) ci introduce in luoghi della città poco conosciuti ma ricchi di storia; Irene Ranaldi, autrice di “Passeggiando nella periferia romana” (Iacobelli editore), un’esplorazione delle dodici borgate storiche per una conoscenza più approfondita e autentica della città. L’appuntamento è per sabato 2 marzo, alle ore 11, nella sala Carla Lonzi, presso la Casa internazionale delle donne.
Il futuro è adesso: la giustizia climatica
Fin dalle sue prime edizioni Feminism ha prestato grande attenzione alle tematiche ambientali su cui si gioca il futuro di tutte le creature viventi. E dunque non meraviglia trovare, in questa settima edizione, sia una Dedica a Laura Conti, fondatrice della Lega per l’ambiente e pioniera dell’ecologismo italiano, sia il tema della giustizia climatica al centro di uno dei dialoghi più significativi. È stato detto che, attraverso la formulazione di questo concetto, emerso per la prima volta alla fine degli anni Novanta, durante la rivolta di Seattle e agli albori del movimento no global, l’ecologia è uscita dalla sua prospettiva settoriale: da questa consapevolezza non si torna indietro. Innescata e costantemente alimentata dal riscaldamento globale, la crisi climatica di dimensione planetaria che stiamo vivendo non è più soltanto una questione ambientale, ma costituisce una questione etica e politica di primaria importanza. Se ne discute a Feminism attraverso un confronto, moderato dalla giornalista Alessandra Pigliaru, che vede coinvolti le autrici e gli autori di libri di assoluto rilievo. In “Ecologia”, volume appartenente alla collana Nuovo lessico critico di Castelvecchi, l’autrice Prisca Amoroso, dottoressa di ricerca in Philosophy, Science, Cognition and Semiotics, approfondisce -in un percorso che va da Bacone al pensiero ambientale, dal mito di Prometeo alla crisi climatica- quelle coordinate storico-filosofiche che ci permettono di comprendere la questione ecologica in tutta la sua complessità. Ci portano nel cuore di ciò che si definisce giustizia climatica i due ricercatori universitari Paola Imperatori e Emanuele Leonardi con il loro volume “L’era della giustizia climatica. Prospettive politiche per una transizione ecologica dal basso”, pubblicato da Orthotes Editrice. Partendo dall’era della giustizia climatica inaugurata nel 2019 dagli scioperi globali e dalla presa d’atto del fallimento dell’idea che la centralità del mercato possa risolvere la crisi climatica, gli autori esplorano il nuovo spazio politico che si è aperto, ovvero la transizione ecologica dal basso, fondata sullo stretto legame tra protezione ambientale e contrasto alle disuguaglianze sociali. Uno dei paesi cruciali nell’ottica della questione ambientale e della giustizia climatica è senz’altro il Brasile: ci permette di inoltrarci nella sua complessa struttura il saggio scritto da Claudileia Lemes Dias, autrice brasiliana da anni residente in Italia, dove si è specializzata in Tutela internazionale dei diritti umani e Mediazione familiare. Nella sua opera “Le catene del Brasile”, pubblicata da L’asino d’oro, racconta lo scontro in corso tra le numerose formazioni religiose che hanno represso la cultura dei popoli indigeni, esercitando un vero e proprio ricatto a livello politico, e i nuovi partiti fondati dalle donne che si oppongono allo strapotere delle religioni e cercano di recuperare non soltanto l’habitat ma anche i diritti umani, civili, politici delle diverse popolazioni del Brasile. Esempio per le donne comuni e le donne leader di tutto il mondo.