La poesia come excursus dell’impegno sociale e denuncia dei diritti negati, poesia come rifiuto della violenza tout court, poesia quale duro memorandum contro la violenza sulle donne, poesia come amore: amore familiare, amore per l’arte, amore per la pace. Poesia come bisogno di trascendenza su tutto questo si è vivacemente argomentato. Dove e quando? All’incontro, promosso da Articolo 21 – Presidio di Latina il 3 febbraio, presso lo Spazio MAD di nell’ambito della rassegna: “Leggiamo la città”, per la presentazione del libro “Nel disordine del mondo” di Leone D’Ambrosio. Insieme all’autore sono intervenuti Pietro Vitelli poeta, scrittore, il professor Antonio Polselli. Le letture sono state curate dall’attore Nino Bernardini
“Nel disordine del mondo”, la composizione che dà il titolo e apre la raccolta vi è l’interrogativo, tema che si ripresenterà con continuità nello 90 poesie, su cosa sia la morte e il poeta prova a darsi una risposta “Ma io so cos’è la morte/ quando collima con il buio e s’annida nel disordine/ del mondo, nell’eterno precipizio…”. E su questo tema i relatori, su due opposte posizioni, atea ed etica quella del professor Pietro Vitelli, fortemente religiosa quella del Prof. Antonio Polselli hanno a lungo dibattuto coinvolgendo il pubblico.
Con fluida continuità si sono toccati i temi della violenza sulle donne citando e ascoltando la composizione dedicata a Mahsa Amini uccisa dalla polizia morale in carcere, una giovanissima donna diventata il simbolo della protesta per la dura condizione femminile, per l’inaudita violenza contro le donne perpetrata in Iran, “…sono i nomi a risvegliare il mondo adesso E le cose di dentro che non hanno più voce”.
Un’atmosfera meno dolorosa ma sempre con le donne al centro e la loro faticosa conquista del diritto di essere libere di vivere le loro passioni, le loro aspirazioni, di realizzarsi nell’arte, nella letteratura o, semplicemente, nel lavoro che amano; a guidare i relatori sono state le composizioni dedicate o create per le donne dell’arte, delle lettere quali Frida Kahlo, Anna Achatamatova, Maria Luisa Spaziani. Si è respirata una dolce nostalgia ascoltando “Cartolina dal Circeo” dedicata, forse, alla più complessa è magnetica delle attrici italiane del neorealismo, la prima a vincere l’Oscar: Anna Magnani.
La raccolta poetica di Leone D’Ambrosio, “Nel disordine del mondo”, offre un riverbero icastico della umana condizione cui tutti siamo sottoposti; senza mai staccarsi dal suo personale sentire, dalla sua storia con un calmo, intenso turbinio di immagini, di quadri formati da parole esponendo concetti filosofici e spirituali si immerge e porta con sé il lettore nel dramma e nella grandiosità del vivente, della vita.
Leone D’Ambrosio è nato a Marsiglia, e in molte composizioni vi è l’eco della douce France, è un poeta, uno scrittore e un giornalista ha pubblicato moltissimi libri tradotti e pubblicati in Francia, Spagna, Venezuela, Stati Uniti, Romania, Portogallo. Studiosi e intellettuali quali Libero De Libero, Giorgio Bàrberi Squarotti, Natalia Ginzburg si sono occupati delle sue opere.