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Fra giugno e novembre ci giochiamo il futuro della democrazia sulle due sponde dell’Atlantico. Cominciamo noi europei, con elezioni che quest’anno, assai più che in passato, hanno la valenza di un referendum sul modello di società in cui vogliamo vivere: da una parte, l’apertura, il multiculturalismo e la condivisione di valori universali; dall’altra, il nazionalismo, il sovranismo e tutto ciò che la chiusura, intesa in senso ampio, comporta. In America, se possibile, la situazione è ancora più delicata perché Donald Trump, ben radicato nel ventre profondo di quel paese, costituisce una cesura senza precedenti rispetto all’immaginario che ci siamo costruiti in merito alla nazione protagonista degli ultimi otto decenni. Anche lì, dunque, si tratterà di un referendum fra due modelli sociali antitetici.
Antonio Di Bella, storico corrispondente RAI da New York, da poco in libreria con un saggio intitolato “L’America in bilico”, in cui compie un’analisi a trecentosessanta gradi scandita da aneddoti e ricordi personali, ci aiuta a comprendere meglio il cambiamento d’epoca in atto. Con lui Barbara Scaramucci, in una simpatica rievocazione, in piccolo, del Tg3 che fu.
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