La sospensione per dodici giorni di uno studente modenese, reo di aver espresso liberamente la propria opinione sulle condizioni in cui versa la sua scuola, la dice lunga su come siamo ridotti e su quale sia l’ideologia che anima le scelte di questo governo. L’attacco alle occupazioni, la richiesta di pene esemplari per chiunque alzi la testa, la reintroduzione del voto di condotta inteso come una sorta di clava, la mancanza di attenzione nei confronti dei più deboli e di chi è nato indietro, l’idea di una scuola che si fondi sulla gerarchia e la disciplina anziché favorire la creatività, la solidarietà e l’incontro, questa visione distorta e pericolosa, insomma, sta generando un malessere senza precedenti in un ambiente che, al contrario, avrebbe bisogno di rispetto, attenzione reciproca e solidarietà.
In questo clima, stiamo educando una generazione all’odio, a un rapporto malsano con lo Stato e le istituzioni e a un ossequio verso l’ordine costituito che mal si concilia con le prerogative democratiche della Costituzione. Occhio, perché quando vengono meno spirito critico, passione civile e impegno collettivo nell’interesse della comunità, si genera un deserto in cui proliferano i mostri.
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