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La Libia non è un “porto sicuro” per i migranti, la Cassazione sconfessa questo Governo (e anche gli altri)

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La Corte di Cassazione ha confermato la condanna al comandante del rimorchiatore italiano Asso Ventotto che nel 2018 aveva soccorso 101 naufraghi, ma poi li aveva poi riportati in Libia con la collaborazione degli agenti del posto. la motivazione cardine della sentenza è legata al fatto che la Libia è “porto non sicuro” e facilitare la riconsegna dei migranti alle autorità del Paese nordafricano è, quindi, un crimine. La sentenza sul caso specifico è definitiva e rappresenta un precedente importantissimo nell’ambito della politica praticata negli ultimi anni, nel solco dei plurimi accordo con le autorità libiche per riportare indietro i migranti. La sentenza potrebbe avere un effetto secondario non meno rilevante, ossia produrre una serie di ricorsi  da parte delle Ong bloccate e multate ogni volta che hanno disobbedito ai guardiacoste libici. Dal 2017, cioè da quando è vigente il memorandum con la Libia, la prassi di riportare sulle coste nordafricane i migranti è diventata l’emblema di una miopia dell’Europa verso ciò che poi accade per davvero sulle coste libiche.


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