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La democrazia muore nell’oscurità

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La democrazia muore nell’oscurità” è il distico che campeggia sotto la testata del prestigioso quotidiano “Washington Post” fin dal 22 febbraio 2017, un modo trasparente per affermare la posizione anti Trump del giornale.

Il minaccioso vento trumpiano soffia ormai anche sull’Europa e l’Italia non riesce a sottrarsi alle possenti folate. C’è chi come le 3 scimmiette tramandate dalla tradizione “non vede, non sente, non parla”. C’è inoltre chi ritiene esagerati gli allarmi sui rischi di una involuzione. I fatti purtroppo ci dicono che mercoledì in Senato si voterà la norma del deputato Enrico Costa di Azione, già approvata dalla Camera, che sancirà ufficialmente la nascita del bavaglio all’informazione che proibirà la diffusione delle ordinanze di custodia cautelare e delle intercettazioni. Questo è una ferita al diritto dei cittadini ad essere informati e dei giornalisti di informare. Come è stato più volte ribadito, non avremmo più accesso alle informazioni.

Un allarme lanciato anche dalla Unione Europea che con modi felpati ha inviato una propria commissione per conoscere di più su quanto sta avvenendo in Italia, come rivela oggi La Repubblica. Tra i temi su cui l’Europa invita il governo italiano a fornire chiarimenti ci sono proprio questioni legate ai temi dell’informazione, in relazione alla protezione dei giornalisti dalle querele temerarie, riservatezza delle fonti e segreto professionale, misure strettamente connesse ai diritti alla conoscenza dei cittadini. Non è un caso che a preoccupare la Commissione in vista a Roma sia anche la Rai per quanto concerne riforma e governance finalizzate all’indipendenza dell’informazione.

Ce n’è abbastanza per far uscire dal sonnambulismo (secondo una brillante definizione del Censis) quanti ancora preferiscono dormire, accumulando pericolosa polvere sotto il tappeto.
(Nella foto Enrico Costa)


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