Continuano le riflessioni di Articolo 21 sul clima politico sempre più pesante che si respira. C’è un filo conduttore che lega il diritto di espressione al diritto di manifestazione, i tentativi di bavaglio alla stampa libera e le botte su chi dissente. Un lento slittamento verso l’autoritarismo. “Boom! I soliti esagerati…” dirà qualcuno. No, nessuna esagerazione, basta mettersi d’accordo sui termini. L’uso così frequente delle cariche in manifestazione è anomalo; il continuo ricorso alla decretazione è esecrato anche dal Quirinale; il “combinato disposto” di leggi-bavaglio e premierato spaventa i costituzionalisti. Il dissenso in piazza non è strumentale: fa parte della dialettica politica di ogni democrazia. Il diritto di manifestare non è una gentile concessione del Governo. Paolo Berizzi, giornalista sotto scorta perché non piace alla destra estrema ha detto all’assemblea settimanale di Articolo 21 che non è vero che “vede i fascisti ovunque. Io – dice Berizzi – li vedo al Governo, perché ci sono esponenti che hanno legami con l’estrema destra, quella che condivide l’idea di Mussolini del santo manganello”. Questa analisi sul rischio di autoritarismo continua con l’intervista di Danilo De Biasio su “la Stampa” che pubblichiamo anche sul nostro sito. “Investire sull’insicurezza, creare le condizioni per lo scontro, è funzionale alla richiesta d’ordine”, dice Danilo De Biasio, con una grande novità rispetto al passato: c’è consenso popolare nel vedere i potenti che se la prendono con i più deboli.
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https://www.lastampa.it/cronaca/2024/02/26/news/de_biasio_diritti_umani_manganelli_studenti-14100368/