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Il 26 febbraio scorta mediatica per Mattia Battistetti, il giovane morto sul lavoro in un infortunio su cui non è stata ancora scritta la verità. L’Associazione “Giustizia per Mattia Battistetti” invita tutti a tenere accesi i riflettori su questa vicenda e sullo svolgimento del processo. Articolo 21 lo scorso anno ha firmato un appello promosso da Citto Maselli, Sabina Guzzanti, Elio Germano, Fiorella Mannoia, Moni Ovadia e tanti altri. Domani, lunedì 26 febbraio, ci sarà l’udienza del processo presso il Tribunale di Treviso. L’associazione sta raccogliendo dei video per solidarietà con la famiglia, per chiedere giustizia per Mattia e per dire basta ai morti sul lavoro.
Mattia Battistetti era un operaio in una ditta di ponteggi. Aveva 23 anni quando il 29 aprile 2021 è morto presso il cantiere della ditta Bordignon a Montebelluna (TV), schiacciato da un carico in movimento di 15 quintali di impalcature che si è staccato dalla gru. La famiglia Battistetti (mamma Monica Michielin, papà Giuseppe, sorella Anna, nonni…) sta lottando da tre anni per rendergli giustizia nelle aule del tribunale di Treviso. Con loro una mobilitazione sociale di lavoratrici, lavoratori, attivisti. In questi tre anni varie iniziative di sensibilizzazione sul tema della sicurezza sul lavoro.
“Non è un affare di famiglia il processo in corso a Treviso, è un affare nostro, ogni giorno muoiono tre persone sui luoghi di lavoro, in questo Paese si chiede tolleranza zero per chi manifesta ma non la si chiede per i morti sul lavoro e contro lo sfruttamento. Questo processo ci riguarda e riguarda l’attuazione dei diritti in Italia”, ha detto Giuseppe Giulietti, coordinatore dei presidi di Articolo 21 nel videomessaggio inviato all’associazione alla vigilia dell’udienza.
Qui il link del videomessaggio
https://www.instagram.com/reel/C3xlJTXtjrC/?igsh=aWhsNW56d3lmYTBr
