Da ottobre, almeno 103 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi tra Gaza, Israele e Libano. Di questi, 96 sono palestinesi. Rimane invece indefinito, ad oggi, il numero dei giornalisti feriti e dispersi.
In questi mesi, con le loro immagini e i loro racconti hanno acceso un faro sulla situazione e consegnato al mondo intero le testimonianze di chi ha perso tutto. Con il loro coraggio e rischiando la vita, hanno spinto milioni di persone a non voltarsi dall’altra parte.
” Nessun giornalista – ricorda la nota di Amnesty relativa alla manifestazione – dovrebbe essere preso di mira o morire perché sta svolgendo il proprio lavoro. Colpire intenzionalmente i giornalisti in servizio è un crimine di guerra. Per questo, il 1 marzo scenderemo in piazza a Roma con altre associazioni e operatori del settore del giornalismo e dei media. Ci vediamo alle 11 a Via di San Nicola De’Cesarini (L.go Argentina)”. #CessateIlfuoco