Il 15 febbraio in Senato, con 93 voti favorevoli e 61 contrari, è stato approvato definitivamente il ddl di convalida del protocollo stipulato tra il primo ministro albanese Edi Rama e la sua omologa Giorgia Meloni a Roma lo scorso novembre, in base al quale l’Italia creerà a proprie spese centri di “accoglienza” per migranti e procedure di rimpatrio in Albania. Secondo Amnesty, una ratifica “vergognosa e pericolosa”.
Immediate le reazioni di organizzazioni che si occupano di tutela dei diritti umani, quali Amnesty International : “Un accordo di detenzione che rischia di danneggiare migliaia di persone che verrebbero portate in Albania e detenute dopo il loro salvataggio in mare. In base all’accordo, le persone rimarrebbero sulle navi diversi giorni prima di raggiungere l’Albania. Questa distorsione delle regole di ricerca e salvataggio è pericolosa, mette a rischio vite umane e colpisce persone che si trovano già in condizioni di vulnerabilità a causa delle circostanze dei viaggi, segnando un capitolo vergognoso per l’Italia.”
Lo ha dichiarato Matteo De Bellis, ricercatore Amnesty su migrazioni e asilo in un duro comunicato, in cui si sottolinea che secondo il diritto internazionale, la detenzione automatica è intrinsecamente arbitraria e quindi illegale, e si fa appello all’UE: “È veramente il momento che le istituzioni europee riconoscano che l’accordo Italia-Albania creerebbe un sistema illegale e dannoso, che deve essere fermato. Invece di mettere a rischio la vita delle persone, le autorità dovrebbero garantire l’accesso a una procedura di asilo efficace e a vie di accesso sicure e regolari”.
In Albania, la ratifica del protocollo bilaterale stipulato tra il primo ministro albanese Edi Rama e il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni il 6 novembre 2023 a Roma, era stata inizialmente sospesa dalla Corte Costituzionale a seguito del ricorso per incostituzionalità presentato dai deputati dell’opposizione. Dopo nemmeno due mesi, come scrivevamo il 30 gennaio, la Corte costituzionale albanese ha decretando il protocollo bilaterale “conforme alla Costituzione”, dando il via libera al processo di ratifica da parte del parlamento albanese.
Secondo il ddl di ratifica ed esecuzione approvato al Senato italiano ieri, (si veda il testo integrale ) è previsto, come scritto in un comunicato del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano, che: “In quelle aree, che ricadranno sotto la giurisdizione italiana, potranno essere portate solo persone imbarcate su mezzi delle autorità italiane, anche a seguito di operazioni di soccorso, in zone situate all’esterno del mare territoriale della Repubblica o di altri stati membri dell’Unione europea. Le aree sono equiparate alle zone di frontiera o di transito, nelle quali, in presenza di determinate condizioni, si può svolgere una procedura accelerata di esame delle domande di protezione internazionale, quindi le strutture lì realizzate svolgeranno le funzioni di un hotspot. Sono inoltre previste strutture equiparate ai centri di permanenza per il rimpatrio.”