Libera presenta la I Winter School Antimafia rivolta a studenti, docenti, volontari, operatori del terzo settore, amministratori pubblici e ordini professionali.
Appuntamento venerdì 9 febbraio a partire dalle ore 9,30 presso la sede di Libera in via Stamira a Roma.
Saranno presente tra gli altri Luigi Ciotti, Ilaria Calò coordinatrice Dda della Procura di Roma, Alessandra Dolci coordinatrice della Dda della Procura di Milano, il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Generale di Corpo d’Armata Michele Carbone.
Le conseguenze della pandemia, i cosidetti effetti del long covid si evidenziano anche nelle mutazioni della variante “criminalità”che Libera ha studiato e analizzato nei precedenti dossier “La tempesta perfetta”. Una variante silenziosa, costante che in questi anni sta infettando il tessuto economico e sociale del Paese. Una variante “criminalità” quella del post Covid che non è solo mafiosa, con operatori economici che vanno a cercare i servizi della mafia per stare sul mercato e faccendieri e corrottiche fanno da ponte con le organizzazioni criminali. Alcuni dati dei reati spia elaborati da Libera presentano la fotografia nel Lazio degli effetti del post covid della “variante criminalità”.
Salgono le interdittive antimafia nel 2023. Aumento record nel Lazio con un balzo di oltre sei volte, da 13 a 82, il maggiore tra le regione registrata lo scorso anno. Tra le provincia “maglia nera” a Roma con gli alt quasi decuplicati da 6 a 57. Anche a Latina l’incremento è evidente: da 6 a 25. La nuova fotografia sui provvedimenti emanati dai prefetti per bloccare i rapporti con la Pubblica amministrazione delle imprese sospettate di essere infiltrate dalla criminalità organizzata è stata elaborata da Libera sui dati del Ministero dell’Interno.
Dimunuiscono il numero delle segnalazioni sospette: secondo Ufficio di informazione finanziaria della Banca d’Italia, si passa nel Lazio dalle 19.255 del 2022 alle 15.872 del 2023, terza regione dopo Lombardia e Campania. Nel 2023 Roma è stata la seconda provincia in Italia, dopo Milano con 13.879 segnalazioni sospette.
La scelta delle cosche di investire a Roma e nel Lazio – commenta Libera – viene privilegiata innanzitutto per la facilità di mimetizzazione degli investimenti in un territorio particolarmente vasto e caratterizzato dalla presenza di numerosi esercizi commerciali nonché di attività imprenditoriali, società finanziarie e di intermediazione e di immobili di pregio.
In base ad un rapporto dell’agenzia di informazioni commerciali e di rating Cerved, nel periodo post covid sono più di 9mila i ristoranti che, a causa della pandemia, potrebbero trovarsi in condizioni di vulnerabilità finanziaria. Mentre sarebbero oltre 9.457 le società con forti tensioni finanziarie, che potrebbero essere oggetto di infiltrazioni criminali e/o di riciclaggio di fondi illeciti. È una stima prudente, che non considera le società già rischiose, quelle diventate «vulnerabili» e i ristoranti che operano in forme diverse dalle società di capitale. In termini assoluti le regioni con il maggior numero di imprese sono il Lazio (2.116) e la Lombardia (1.360) Campania (1098) e Toscana (783).
“Le nuove mafie – commenta Giampiero Cioffredi, coordinatore Libera Lazio – sono ‘imprenditoriali’, flessibili, capaci di costituirsi in network per diffondere il più possibile il loro raggio di azione. Sono mafie che sparano meno non per sopraggiunti scrupoli morali, ma perché, semplicemente, non gli conviene: col denaro e con la corruzione, soprattutto nelle circostanze straordinarie che provocano danni per la collettività, ottengono quello che prima ottenevano con la violenza diretta e con le armi. Le evidenze tratte dalle inchieste e delle esperienze investigative mostrano che la criminalità di stampo mafioso affianca alle tradizionali attività criminose, anche metodologie e tecniche tipiche di quella economico-finanziaria, che le consentono di mimetizzare nell’economia legale i propri interessi illecitied attuare le più complesse forme di riciclaggio. Per questo è necessario conoscere la realtà, la conoscenza è una delle armi più potenti per sconfiggere le mafie. E con queste finalità abbiamo voluto promuovere la Winter School Antimafia per per studiare come i poteri criminali si muovono, quali sono i loro affari e interessi, come si insinuano nei quartieri, nei territori, nell’economia e nelle pubbliche amministrazioni della nostra regione”.
La I Winter School Antimafia di Libera Lazio si svolgerà Venerdì 9 febbraio presso la sede di Libera in Via Stamira a Roma e sarà aperta da una relazione del prof. Enzo Ciconte e conclusa dal Presidente Nazionale di Libera Don Luigi Ciotti.
Nelle varie sessioni di lavoro che si alterneranno interverranno i magistrati Ilaria Calò, coordinatrice Dda della Procura di Roma, Alessandra Dolci, coordinatrice della Dda della Procura di Milano, il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia Generale di Corpo d’Armata Michele Carbone, il Generale dei Carabinieri Francesco Gosciu, il Colonnello Salvatore Leotta della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, il colonnello Marco Aquilio, Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri, il colonnello Mario Conio, Capo Centro Dia Roma, Lucia Rizzica della Banca d’Italia, la ricercatrice dell’Università di Milano Ilaria Meli.