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Santalucia (Anm): per le intercettazioni irrilevanti c’è già un divieto dal 2017

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Il presidente dell’Anm , Giuseppe Santalucia in  una dichiarazione a Il fatto Quotidiano è tornato sulla stretta alle investigazioni della Procure e sul tema delicato dei nuovi divieti sull’informazione anche in vista delle altre modifiche ipotizzate dal Governo che rappresenterebbero un reale ostacolo alla libertà di stampa. E’ il caso del cosiddetto  emendamento al ‘ddl Nordio’ per eliminare i nomi delle persone non indagate dai verbali delle intercettazioni. “Per il resoconto fatto dai giornalisti ritengo la misura irragionevole. Che cosa significa non mettere nei brogliacci, cioè nei verbali di ascolto, un nome? Il pubblico ministero deve essere edotto dalla polizia giudiziaria delegata all’ascolto di chi sono i conversanti anche per valutare le posizioni. Chi è terzo oggi rispetto alle indagine – ha detto Santalucia – potrebbe essere coinvolto ad una migliore lettura del dato delle intercettazioni. Così come rappresentato, l’emendamento mi sembra avere le gambe corte, non potrà fare molta strada perché significa creare un inceppamento della macchina investigativa”. “Se poi – aggiunge – si vuol dire che non deve essere pubblicata sui giornali la conversazione irrilevante riguardante terzi questo c’è già. Ricordo al ministro che già da tempo, dal 2017, si è detto che le conversazioni irrilevanti non devono essere nel fascicolo e quindi non essendo nel fascicolo non sono a disposizione nemmeno dei giornalisti”.


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