Una storia di emancipazione femminile nell’Età vittoriana, la cui struttura narrativa è quella del racconto fantastico. Un cocktail originale ed affascinante con momenti di pura ilarità.
Il film “Povere creature”, del visionario regista Yorgos Lanthimos (un Maestro del cinema), distribuito da The Walt Disney Company Italia, approderà nelle sale cinematografiche italiane il 25 gennaio.
Leone d’Oro all’80ma Mostra Internazionale di Venezia, nonché vincitore di due Golden Globe come Miglior film musical o comedy (in lizza per la nomination agli Oscar) e Miglior attrice (Emma Stone) in un film musical o comedy, “Povere creature” narra la storia di Bella Baxter, una giovane donna suicida, di cui non si conosce l’identità, che viene riportata in vita da un medico dai metodi poco ortodossi, il Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Ma c’è un problema: a Bella viene innestato il cervello di un feto, quello che aveva in grembo. Ed è così che il suo ritorno tra i vivi è contrassegnato dall’avere uno sviluppo cognitivo di tipo pre-infantile, con comportamenti di tipo oppositivi-provocatori, con conseguenti menomazioni nell’adattamento e nella funzionalità sociale. Per questo, ma non solo, Bella vive segregata in casa, sotto la protezione-ossessione di Baxter, il quale trascorre la propria esistenza facendo esperimenti spettacolari e raccapriccianti su cadaveri.
Siamo in piena Età vittoriana.
E’ lo stesso Baxter, d’altronde, con le sue deformità, ad essere un testimone diretto dei risultati degli esperimenti e delle menomazioni a cui veniva sottoposto egli stesso, sin da ragazzo, dal padre … “per amore della conoscenza e del progresso scientifico”.
Ma con il passar degli anni Bella inizierà a prendere consapevolezza di sé, allontanandosi sempre di più dai comportamenti infantili che avevano caratterizzato i primi anni della nuova vita; ribellandosi, ben presto, alla propria condizione di quasi “reclusa”, con il crescente, insopprimibile, desiderio di conoscere il mondo. Determinante sarà l’incontro con un frivolo avvocato, Duncan Wedderburn (Marc Ruffalo), con il quale inizierà un viaggio stupefacente, attraversando l’Europa, passando per il Nord Africa, nel corso del quale conoscerà le miserie della condizione umana, ma, al contempo, sarà anche un’occasione di crescita e di riscatto da una dimensione “priva di storia”, alla quale era stata circoscritta l’esperienza femminile nell’età vittoriana, ancorata com’era alla sola condizione familiare. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella sarà sempre più determinata nell’affermazione dei principi di uguaglianza e di emancipazione. E sarà il piacere del corpo, libero da ogni forma di inibizione, che utilizzerà quale strumento per scardinare gli stereotipi di una società che più maschilista non potrebbe essere.
La struttura narrativa del film è quella del racconto fantastico, accompagnato da musiche di sottofondo che ne alleggeriscono le scene più truculente, con momenti di pura ilarità. Molto efficace la sceneggiatura, che si rifà ai più diversi tropi narrativi, in un cocktail originale ed affascinante.
“Povere creature” é la trasposizione cinematografica del romanzo “Poor Things” dello scrittore e drammaturgo scozzese Alasdair Gray (1934 – 2019), la cui prima pubblicazione risale al 1992, anno in cui si aggiudicò il Whitbread Award e il Guardian Fiction Prize.
“Il romanzo di Alasdair Gray appare fin da subito davvero visionario e molto complesso grazie ai suoi temi, al suo umorismo, ai suoi personaggi e al suo linguaggio. Non avevo mai letto nulla del genere e mi ha coinvolto molto”, ha dichiarato Lanthimos. “Gray era un pittore e aveva realizzato anche diverse illustrazioni per il suo libro. Fondamentalmente, era una storia sulla libertà di una donna nella società. La strada era aperta per raccontare una storia del genere”.
Il film, sulla scia del romanzo di Gray, contiene dei chiari rimandi al libro della Shelley del 1818: “Frankenstein, ovvero il moderno Prometeo”, sebbene, in parte se ne discosti. Infatti, come ha dichiarato Willem Dafoe alla presentazione del film in una conferenza stampa tenutasi a Roma: nel romanzo, il mostro, alla fine, suscita repulsione al suo creatore mentre nel film Bella è una creatura bellissima di cui Godwin – uno scienziato che crede profondamente nella scienza – quasi si innamora. Ciò che accade viene vissuto come una seconda possibilità offerta loro dalla vita, ma il film è anche un racconto di formazione, la storia di un’emancipazione femminile. La mente di Bella non ha condizionamenti di sorta, è ansiosa di imparare, ed anche il sesso viene vissuto libero da ogni forma di pregiudizio.
“Povere creature” è un condensato di eccellenze: Yorgos Lanthimos, il regista, (La favorita, The Lobster), Tony McNamara, lo sceneggiatore, (La favorita), Robbie Ryan, il direttore della fotografia (La favorita, C’mon C’mon), James Price (Judy) e Shona Heath, gli sceneggiatori, Jerskin Fendrix, l’autore della colonna sonora originale, Yorgos Mavropsaridis, il montatore, (La favorita, The Lobster) e Zsuzsa Mihalek (La talpa), la set decorator.
Così gli attori. Accanto alla bravissima Emma Stone, Willem Dafoe, e Mark Ruffalo: Ramy Youssef (Ramy, Mr. Robot), Christopher Abbott (Black Bear, Possessor), Jerrod Carmichael (The Carmichael Show), Hanna Schygulla (Ai confini del paradiso), Kathryn Hunter (Macbeth) Award Margaret Qualley (C’era una volta a… Hollywood, Maid).
Un film imperdibile! Unica pecca, è la sua durata: 141 minuti.