Da cittadino antifascista mi sento autorizzato a porre una domanda ai giudici della Cassazione che hanno sdoganato – in parte, in modo pilatesco – il saluto fascista: ma nel vostro intento di autorizzare il braccio alzato nelle ‘cerimonie di commemorazione’, vi siete vergognati o avete avuto paura di violare voi stessi la Costituzione e per questo avete evitato di definire quelle cerimonie ‘fasciste’ o evocative del fascismo e di quanti ad esso hanno fatto o fanno riferimento? In altre parole, il saluto fascista potrà essere liberamente inalberato durante qualunque commemorazione, anche quando saranno ricordate le vittime, a milioni, di quell’orribile regime? E allora, cosa succederà? Saranno puniti per legge solo quelli che a quella provocazione si opporranno? È vero che qualunque organismo fortemente strutturato, come ha detto il procuratore generale nel suo intervento, è in grado di respingere i tanti pericoli che cercano di aggredirlo e indebolirlo, ma quando i virus vengono diffusi senza controllo, bastano gli antidoti a fermarli? Uno di questi antidoti della democrazia italiana è la legge Mancino che è stata praticamente ignorata dalla vostra sentenza. La sola legge Scelba può essere bellamente aggirata, con la semplice dichiarazione che non si opera per ricostituire il disciolto partito fascista. Ma se si presenta sotto altre spoglie? Per restare nel paragone ‘sanitario’. La memoria corta ci porta a dimenticare in quali condizioni ci siamo venuti a trovare con la pandemia che per tre anni ha sconvolto le nostre vite. L’orgoglio e la presunzione di credere che eravamo in possesso degli strumenti medici e scientifici per combattere qualunque terribile virus si dimostrarono completamente sbagliati o fallaci. Siamo sicuri che continuando ad abbassare la guardia sui pericoli per la democrazia e a non applicare correttamente la Costituzione, la possibile pandemia di una destra autoritaria e parafascista non minaccerà in modo sempre più subdolo la Repubblica nata dalla Resistenza e dalla lotta al nazifascismo?.