In visita a Roma la delegazione di docenti dell’Open University of China, che conta più di quattro milioni di iscritti, per conoscere le metodologie di e-learning dell’Ateneo telematico italiano riconosciuto nel mondo per la qualità del suo modello.
Il sistema universitario cinese attraversa da qualche anno una fase di profonde trasformazioni che rispecchiano, da un lato, la transizione verso un’economia di mercato e la crescente internazionalizzazione culturale, dall’ altro l’aspirazione dei vertici a fare della Cina un protagonista a livello globale. In ragione del valore strategico attribuito alla conoscenza nella competizione internazionale e nello sviluppo interno, soprattutto dopo le trasformazioni sociali ed economiche degli ultimi vent’ anni, l’organizzazione e le caratteristiche dell’istruzione universitaria cinese sono state rimodulate da una serie di riforme e di programmi specifici. Questi sono stati in gran parte ispirati a modelli accademici ed esperienze straniere, in particolare a quella statunitense. Questo processo di riforma, in parte ancora in fieri, ha portato evidenti successi, quali l’espansione dell’istruzione universitaria, la sempre più accentuata internazionalizzazione ed un accresciuto riconoscimento internazionale per le principali istituzioni accademiche cinesi. Tuttavia, il settore universitario sconta ancora rigidità e vincoli a carattere politico-culturale dovute all’eredità del passato, mentre le risorse finanziarie sono spesso insufficienti a fronte degli obiettivi posti dal governo. Inoltre, esistono perplessità sull’efficacia del modello universitario proposto nell’attuale contesto sociale e culturale cinese, caratterizzato da accentuate ineguaglianze in termini di reddito e opportunità occupazionali. Per far fronte a tutto questo la Cina ha già da tempo aperto le porte dell’ istruzione all’ apprendimento a distanza, prendendo a modello le ricette di e-learning straniere più innovative ed efficaci, tra cui quella di un Ateneo italiano, Uninettuno, che ha ricevuto una delegazione di rappresentanti dell’ Ambasciata cinese, docenti e personale della Open University of China (国家开放大学), l’ università pubblica nazionale cinese a distanza, con sede a Pechino e oltre 3.500 learning centers in tutto il paese. Fondata nel 1978 da un ordine esecutivo di Deng Xiaoping e conosciuta come China Central Radio and TV University (中央广播电视大学) sino al 2012, la Open University of China è direttamente affiliata al Ministero dell’Istruzione cinese e offre opportunità di accesso all’università per tutti gli studenti cinesi, anche per coloro che vivono nelle zone più remote; oggi conta 4milioni e 700 mila iscritti ed è stata anche nominata Seniors University of China dal Ministero dell’Istruzione nel 2023. Gestisce 14 scuole di settore, 11 college specializzati e 8 istituti di ricerca interni, tra cui la rinomata School of Cyberspace Security.
“Abbiamo risposto alla richiesta di incontro della delegazione della Open University of China allo scopo di creare sinergie didattiche, di ricerca e progettuali – afferma il rettore di UNINETTUNO prof.ssa Maria Amata Garito – Abbiamo già all’attivo diverse collaborazioni con le università cinesi nel settore dell’aerospazio, dell’economia e della finanza. Questa volta il loro interesse si è soffermato in particolare modello psico-pedagogico, la piattaforma di e-learning e la capacità di produrre ed erogare contenuti formativi multilingua della nostra università. Riteniamo questo incontro un’ ulteriore conferma della ottima reputazione di cui gode UNINETTUNO tra gli atenei a distanza a livello globale. Questo dovrebbe rappresentare un punto di orgoglio per tutto il sistema universitario del Paese” .