martedì il Veneto poteva essere la prima Regione a dotarsi di una legge che avrebbe garantito procedure e tempi certi per chi intende fare richiesta di aiuto medico alla morte volontaria,, in attuazione della sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani.
Si è persa un’opportunità, per un solo voto. Ma il diritto duramente conquistato ad essere aiutati a morire rimane.
La firma delle 9.072 persone venete non è andata persa. Grazie a questa mobilitazione è nata una grande opportunità di confronto pubblico e dibattito democratico su un tema così presente nella vita delle persone e allo stesso tempo tenuto nascosto dalla politica.
Liberi Subito non finisce in Veneto.
Giuseppe, dopo la bocciatura del Referendum Eutanasia Legale, avevamo promesso che non ci saremmo fermati; promessa che abbiamo mantenuto.
E non ci fermiamo neanche dopo il rinvio in Commissione della legge Liberi Subito in Veneto. La stessa legge di iniziativa popolare potrà essere infatti discussa in altre 10 regioni italiane e da domani anche in Lombardia. Non abbiamo intenzione di fare nessun passo indietro.
Continueremo con le disobbedienze civili, la creazione di un intergruppo parlamentare, la promozione di leggi regionali per avere tempi certi e procedure garantite in tutto il Paese, all’aiuto medico alla morte volontaria.
Insieme, tutte e tutti, per essere liberi fino alla fine.
Andiamo avanti!
Marco Cappato