“L’emendamento Costa alla legge di delegazione europea, che vieta ai giornalisti la pubblicazione anche per estratto delle ordinanze di custodia cautelare, non risponde ai dettami della Direttiva europea 2016/343 sulla presunzione di innocenza ed è anche in contrasto con al giurisprudenza consolidata della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).” Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli nel corso dell’audizione oggi presso la Commissione Politiche europee del Senato.
“La direttiva UE stabilisce la necessità di rispettare il principio di presunzione di innocenza ma non si occupa di limitare la pubblicazione di atti di indagine, al contrario sottolinea la necessità di salvaguardare la libertà di stampa. Anche la CEDU – ha proseguito Bartoli – ha più volte stabilito che l’interesse della collettività ad essere informata non contrasta con la tutela delle indagini e della reputazione delle persone. L’emendamento rischia quindi di essere inefficace a fronte delle determinazioni della Corte Europea.
“La libertà di informazione, anche attraverso la pubblicazione in chiave giornalistica delle ordinanze di custodia (che non sono segrete), è inoltre di primaria importanza anche per poter dare ai cittadini gli strumenti di conoscenza e valutazione sull’attività autonoma della magistratura, sul cui buon funzionamento sono chiamati governo e Parlamento.”
Il presidente Bartoli ha infine ricordato la richiesta dell’Ordine di ripristinare il Comitato per l’applicazione del Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni televisive.
(Nella foto Carlo Bartoli)