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Buon compleanno Andrea! Il primo febbraio a Bologna nel ricordo di Purgatori

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Sono trascorsi poco più sei mesi dalla morte di Andrea Purgatori, collega, amico, persona straordinaria e tra i fondatori di Articolo 21.
Il primo febbraio Bologna, città  che con Purgatori aveva un forte  legame, lo ricorderà in occasione del suo compleanno con l’inaugurazione di uno spazio a lui dedicato difronte al Museo per la Memoria di Ustica.
L’Inaugurazione del “Muretto di Andrea”, che inizierà alle 12,30, sarà caratterizzata dagli interventi di coloro che hanno permesso la creazione di un luogo dove leggere gli articoli di Andrea Purgatori sulla Strage di Ustica, tra cui Matteo Lepore, sindaco di Bologna, Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime Strage di Ustica, la vicedirettrice del Corriere della sera, Fiorenza Sarzanini . Prenderanno poi la parola i figli di Andrea.
“Siamo molto felici di esserci e vogliamo ringraziare tutti coloro  che hanno concretizzato e portato a termine questo progetto che è un regalo importante per noi perché si cementa il rapporto tra papà e le vittime della strage di Ustica” è il ringraziamento a chi ha permesso la realizzazione del “Muretto di Andrea” rivolto da Edoardo, il maggiore dei tre figli di Purgatori, un altro maschio, Ludovico, e la “piccola” di casa, Victoria.
La giornata proseguirà alle 13,30 con il pranzo di solidarietà per il compleanno di Andrea Purgatori alle “Cucine Popolari” a cui parteciperanno tra gli altri il presidente della Federazione nazionale della stampa, Vittorio Di Trapani, il coordinatore nazionale di Articolo 21, Beppe Giulietti,  il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, la sottoscritta e altri colleghi di cui stanno arrivando le adesioni
In serata sarà inoltre proiettato al cinema Lumiere di Bologna “il Muro di gomma”, il film d Marco Risi sulle cronache che hanno scandito la vicenda Ustica.
Il progetto si è concretizzato grazie alla disponibilità del “Corriere della Sera” che ha messo a disposizione dell’associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica la riproduzione di tutti gli articoli scritti da Andrea Purgatori sulla tragedia di Ustica.
Un lavoro lungo e appassionato che si è spinto oltre l’impegno professionale, iniziato il 27 giugno 1980, giorno dell’abbattimento del Dc9 Itavia, e nello stesso tempo uno sguardo attento e preciso sulla storia politica e civile del nostro Paese.
Un passo importante per la realizzazione di questo spazio è stata l’adesione convinta del sindaco Lepore che ha sollecitato il Comune a collaborare operativamente alla realizzazione pratica del progetto.
«Il Muretto di Andrea, nasce grazie all’impegno della nostra associazione, in collaborazione con Articolo 21 e la Fnsi. Il primo febbraio, in occasione del compleanno di Andrea ci ritroveremo là davanti, tutti assieme, per ricordare un grande giornalista, leggendo i suoi articoli. Proprio davanti a quel Museo per la Memoria che conserva il relitto del DC9 Itavia dove si potranno trovare e rileggere le cronache di Andrea. Tanti anni di impegno a cui abbiamo voluto rendere omaggio ricordando un grande professionista che era -sono parole registrate in una telefonata di un generale indagato dell’Aeronautica – “un’anima capace” , con uno spazio a disposizione di tutti i visitatori del museo e del parco, per un momento di riflessione e di ricordo» sottolinea Daria Bonfietti.
«Grazie a chi ha pensato di ricordare nel giorno del suo compleanno, Andrea Purgatori dedicandogli uno spazio di vita, davanti al museo e soprattutto mettendo a disposizione le sue inchieste, squarci di luce che hanno illuminato oscurità e oscurantismi. Articolo 21 ci sarà per “onorare” chi ha davvero incarnato i valori della nostra Costituzione” le parole di ringraziamento di Beppe Giulietti.
Per quanto riguarda chi scrive, oltre all’orgoglio di aver condiviso con Andrea Purgqtori  il “Premio Franco Giustolisi Verità e giustizia”, il più importante riconoscimento per il giornalismo investigativo, porterò sempre con me il ricordo della sua vicinanza e del suo incoraggiamento a portare avanti le mie inchieste. Il suo esempio è stato cruciale per il mio lavoro, in particolare in questo momento che mi vede impegnata a raccontare “le verità nascoste” del delitto Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in circostanze sospette il 22 febbraio del 2021 in Congo con il carabiniere che gli faceva da scorta. Con l’inchiesta su Ustica Andrea  ha dimostrato che qualche volta il giornalismo riesce a cambiare le cose, può invertire la rotta di una storia: quell’impegno è stato un esempio per tutti noi giornalisti venuti dopo.
Ricordo anche un monito: Andrea diceva di non lasciarsi “ossessionare” da un fatto. Che bisognava seguire le storie con curiosità e sguardo lungo.
Diceva che la ricerca della verità può innescare un processo che rischia di portare a una perdita del contatto con i fatti dimostrabili e a spingersi oltre. Bisognava quindi stare attenti e restare pragmatici, tenere ben piantati i piedi per terra. Ma di una cosa era certo: si poteva e si doveva comunque provare ad avvicinarsi alla verità.
E questo suo insegnamento è da sempre e per sempre un faro per la sottoscritta.
Faccio ancora fatica a pensare che Andrea non ci sia più. Non ho ancora elaborato fino in fondo ciò che è accaduto.
Ogni tanto mi viene in mente di chiamarlo. Come quando si è animata la polemica sulla matrice neofascista della strage di Bologna. Ne avrebbe avuto da dire!
Poi però la crudezza della realtà ti riporta brutalmente alla quotidianità.
E non resta che vivere con il ricordo e il senso di profonda gratitudine di averlo conosciuto, averlo avuto come amico e amato nella sua interezza.

 

 


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