Antonio, Anto o il Mega. 5 anni dopo aver perso la vita, 5 anni dopo l’attentato: vive.
Lui che amava la sua fidanzata, la sua famiglia, i suoi amici, il giornalismo. Lui che era sempre di corsa, lui che non aveva mai tempo, lui che viveva intensamente, lui che non vedeva l’ora di crearsi una famiglia.
Antonio Megalizzi era un ragazzo semplice, normale: questo voleva essere. Ma era straordinario perché ha sempre buttato il cuore oltre l’ostacolo e ci ha provato a cambiare il mondo.
Antonio (per il quale mi onoro di aver scritto il libro il “Sogno di Antonio”), come Giulio Regeni, continua a ‘fare cose’ nei nostri passi quotidiani, nella Fondazione Megalizzi. Fondazione nella quale Articolo 21 ci sarà sempre per difendere i valori di un’Europa davvero vicina a tutti i cittadini, soprattutto i più giovani.
“Nulla muore e tutto dura in eterno…”. Appunto, Antonio aveva ragione.
14 dicembre 2018
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