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“No alla nuova legge bavaglio, appello al presidente Sergio Mattarella”

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Il divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare e i contenuti fino alla fine dell’udienza preliminare, previsto dall’emendamento proposto dal deputato di “Azione” Enrico Costa, rappresenta un provvedimento autoritario gravissimo che non solo colpisce e limita il lavoro dei giornalisti ma soprattutto il diritto dei cittadini di essere informati e rende più indifese le stesse persone private della libertà. Di conseguenza dal momento dell’arresto fino al processo, all’opinione pubblica per mesi sarà negato il diritto di essere informata su temi importati come la lotta alla corruzione e la lotta alla mafia.

Le Rete NoBavaglio, rete di giornalisti e cittadini, Articolo 21, Libera lnformazione, MoveOn Italia, Free Assange Italia ….. sono al fianco della Federazione della Stampa italiana e dell’Ordine dei Giornalisti e si unisce all’appello rivolto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di non firmare questo provvedimento, che come sottolineato da molti giuristi, presenta profili di incompatibilità con la Carta dei diritti Ue e la Convenzione dei diritti dell’uomo. La norma Costa rappresenta un provvedimento liberticida che farà declassare ulteriormente l’Italia, oggi al 41° posto appena dietro a Montenegro, Argentina e Macedonia del Nord, nella classifica del World press Freedom di Reporter sans frontières.

Chiediamo quindi al presidente della Repubblica di avvalersi della facoltà di non promulgare questa ennesima “legge bavaglio”, qualora venisse approvata anche in Senato.

Siamo difronte a una legge che sarà debole con i forti e forte con i deboli. Si tratta dell’ennesimo bavaglio messo alla stampa per garantire alla malapolitica, a imprenditori spregiudicati e ai poteri forti del nostro Paese di non avere addosso il controllo dell’occhio mediatico qualora venissero coinvolti in inchieste giudiziarie. Ma non solo: con questa norma non sarà possibile conoscere nel dettaglio le accuse e le prove contestate alle persone finite in carcere. E quindi se si possa trattare di una reclusione legittima o eccessiva: di conseguenza saranno colpite anche le garanzie a tutela del semplice cittadino indagato o arrestato.

Uno Stato davvero democratico dovrebbe favorire la verifica delle informazioni e non ostacolarla. Senza libertà non può esistere una informazione corretta e di qualità e senza informazione la libertà e la democrazia si spengono.

FACCIAMO appello :

· Ai cittadini perché sostengano con la loro firma questa Petizione;

· Al Presidente della Repubblica, perché riaffermi il principio di favorire la libera informazione, avvalendosi della facoltà di non promulgare questa ennesima “legge bavaglio”, rinviandola alle Camere con parere motivato.


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