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Napoli ricorda la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

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Nella Basilica della Pietrasanta Napoli (domani 10 dicembre), nel cuore del Centro Storico Unesco, ricorderà il 75 anniversario della promulgazione della Dichiarazione universale dei diritti umani. La serata è dedicata ad Eleanor Roosevelt.

Nel 1946, Eleanor fu nominata delegato presso le Nazioni Unite dal Presidente Harry Truman, che salì alla Casa Bianca dopo la morte di Franklin Roosevelt nel 1945. In qualità di capo della Commissione per i Diritti Umani, Eleanor Roosevelt svolse un ruolo molto importante nella formulazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che presentò all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con le seguenti parole:
“Ci troviamo oggi alla soglia di un grande momento nell’esistenza delle Nazioni Unite e dell’Umanità. Questa dichiarazione potrebbe diventare la Magna Carta internazionale, per ogni uomo ed in ogni luogo”.
La serata rientra nelle attività legate alla mostra fotografica sui dieci giorni da Sindaco della Città di Aldo Masullo, il grande filosofo scomparso due anni fa e di cui si celebra il centenario della nascita.
A metà degli anni 60 Masullo pubblicò un libro dal titolo singolare: “La Storia e la morte”.

Quando venne pubblicato nel 1964 il ricordo dei 13 giorni della crisi di Cuba nell’ottobre del 1962, che tenero il mondo con il fiato sospeso sul baratro della catastrofe ,era ancora vivo e due anni più tardi il 16 ottobre 1964 il timore di quella catastrofe trovò un nuovo alimento quando nel deserto del Gobi si innalzò la minacciosa nube a forma di fungo della prima bomba atomica cinese .

La situazione rese evidente che eravamo entrati in un tempo radicalmente nuovo e mai immaginato e pensato. Il tempo segnato dal rischio atomico. La coscienza di essere in questo tempo spinge indubbiamente la coscienza storica e la riflessione filosofica a mettere radicalmente in questione qualsiasi visione tranquillizzante della storia e ad affrontare proprio il tema della morte della storia. Citiamo Masullo :” ..nella tradizione del pensiero occidentale la consapevolezza della mortalità della storia è stata coperta finora dalla certezza che l’esistenza dell’umanità potesse sopravvivere alla morte degli individui ora invece il rischio atomico apre alla possibilità della morte non di questo o quell’individuo ma dell’umanità stessa. Una situazione limite che inserisce nella vita umana la coscienza di un incombente annullamento non dell’esistenza individuale ma dell’esistenza in sé stessa come trascendimento verso il valore, come storia ,come campo dei possibili significati dell’essere.” La storia secondo Masullo nasce proprio dalla lotta della ragione contro la morte: “ La ragione consapevole di essere mortale lotta contro la morte .Questa lotta finché dura è la storia”.La domanda filosofica per la eccellenza non è più dunque quella heideggeriana: “perché l’ essente e non piuttosto il nulla? “ bensì : “vogliamo l’ essente o piuttosto il nulla ?”.Cambia quindi radicalmente la natura del nostro pensare.

Masullo era impegnato in un mortale corpo a corpo con quel regredire della Civiltà umana che lo angosciava.
Il medio infranto ( la ragione) e il ritrovarsi monadi irrelate costituivano la spinta del suo filosofico interrogarsi e del suo filosofico richiamare,vocare, invocare .

Costruire la pace diviene la forma principale e più alta della filosofia, del pensiero e dell’azione per sconfiggere la potenza della scissione e riportare l’uomo all’uomo.

Le basi di questa costruzione erano già state poste nella dichiarazione universale dei diritti umani. Essa scaturiva dagli abissi della lunga guerra che aveva fatto di tutta la prima metà del novecento una guerra in cui l’uomo era stato ridotto a cosa.

La distruzione della ragione era stata praticata a scala mondializzata con il genocidio e lo sterminio ,con 50 milioni di morti.
L’incubo dei primi funghi atomici si era materializzato .
Ma l’umanità aveva ripreso il cammino.

L’incedere e’ ora di nuovo cupo .
Una terza guerra mondiale a pezzi già è in corso così come denunciano le più alte autorità morali ed istituzionali del pianeta Terra.
Come denunciano con i loro costanti richiami Papa Francesco ,tra scettici e cinici, o come ci ammonisce osteggiato e incompreso il Presidente Guterres.

Masullo individuava una missione per Napoli.

Per questa città crocevia tra il Mediterraneo e l’Europa.

La Missione per Napoli di cui parlava Masullo era la Pace. Sorga a Napoli,era la grande proposta di Masullo, un’Accademia mondiale della pace, per qualificare al massimo questo suo tratto di città-mondo che forma e prepara a comprendere concretamente la pace tra gli uomini, tra le nazioni, tra le civiltà, tra le religioni. È un’idea-forza perché solo le idee possono cambiare la realtà. Senza le idee la realtà resta abbandonata all’inerzia dei meccanismi esistenti. Perché una cultura si costruisca, sia forte per intima condivisione,non bastano le molte università e scuole ma è necessario che esse siano attraversate da un’idea comune. A parere di Masullo l’idea comune, universale, perciò capace di coinvolgere tutti gli uomini e su cui la cultura napoletana può trovare il suo nuovo senso unitario, la sua “missione”,è la Pace. Questa Napoli patria di Gaetano Filangieri che dialogava con i Padri costituenti americani.

In occasione del suo importante discorso per il 75 anniversario della promulgazione della Costituzione Repubblicana, (compleanno comune quello della Dichiarazione e della nostra Costituzione) del Presidente Sergio Mattarella ha indicato tra i pensatori in cui ricercarne l’ispirazione ideale anche Gaetano Filangieri.

Fatto che avrebbe dovuto renderci particolarmente fieri e intensificare le attività di conoscenza e di studio di questo grande illuminista napoletano, uno dei grandi geni del settecento riformatore..
Non mi pare che ciò sia accaduto e l’importante riferimento del Presidente è stato sostanzialmente trascurato dai nostri luoghi della produzione culturale.

Ma noi avvertiamo l’urgenza e faremo appello ai nostri giovani perché prendano nello loro mano il diritto alla ricerca della felicità.


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