Si può essere felici per una morte? Sì, se questa è la scelta – come nel caso di Anna – di chi è imprigionata in un corpo ormai ”fonte di sofferenze non più tollerabili”, come ha scritto lei stessa nel suo ultimo messaggio. Questa donna, affetta da un male degenerativo e incurabile, è riuscita a rompere il tabù legale-morale, che ha sempre negato alle persone soggette alla bio-tortura dei dolori terminali di morire nella propria casa.