Marisa Cinciari Rodano, oltre un secolo di vita e di passione civile. Centodue anni spesi al servizio della politica e delle istituzioni, prima donna vice-presidente della Camera, moglie di Franco Rodano, tra i massimi esponenti di quella parte del mondo cattolico che aveva scelto il PCI per costruire una società, al contempo, più cristiana e più giusta.
Umanità e impegno sono stati i capisaldi di un’esistenza esemplare. Partigiana, anti-fascista, femminista, figura di riferimento del cosiddetto “catto-comunismo”, dalla Resistenza romana all’UDI ha avuto sempre un ruolo di primo piano nella sinistra italiana, aiutandola a crescere come collettività prim’ancora di preoccuparsi degli interessi del partito. Deputata, senatrice, europarlamentare e figura cardine dell’epopea togliattiana, la Rodano non si è mai risparmiata, riuscendo a coniugare in ogni circostanza l’appartenenza politica alla gioia del miglior movimentismo, immaginando nuovi sbocchi, costruendo scenari alternativi, battendosi affinché nessuno fosse lasciato indietro e indicando un orizzonte di cui oggi si avverte la mancanza. Senza dimenticare i viaggi in giro per il mondo, instancabile promotrice di diritti umani, al centro di una lotta globale contro un modello economico e di sviluppo che era l’opposto delle sue convinzioni e della sua concezione del nostro stare insieme. Fu istituzionale, certo, ma non rinunciò mai ad aprirsi alla società civile, non si risparmiò, cercò il dialogo e il confronto con tutte le realtà esistenti in Italia e non solo e pose la donna al centro dei suoi interessi, facendosi promotrice di un processo di emancipazione che ci ha condotto fino alle conquiste dell’oggi. E poi l’attenzione ai giovani, il cercare ancora, il non smettere mai di sognare e di sperare, il non rassegnarsi al baratro nel quale siamo sprofondati, il non fermarsi un solo minuto, l’esortare chiunque a fare la propria parte e il piacere della scoperta: questa è stata Marisa Cinciari Rodano, personalità limpida e indiscutibile di una storia complessa e oggi, ahinoi, ignorata dai più.
Negli ultimi anni, è stata al fianco della nostra associazione in molteplici avventure, convinta com’era che tutti i mondi dovessero unirsi, che le differenze dovessero prendersi per mano e che il panorama culturale e associativo dovesse fare fronte comune contro l’avanzata di una destra pericolosa e intenta a minare i principî della Costituzione e i fondamenti del nostro vivere civile.
Se non tutto è perduto, è soprattutto per merito di persone come lei. Centodue anni e una meraviglia che non muore. Un commosso addio e la gratitudine di una comunità che continuerà a camminare seguendo il suo esempio.
La camera ardente per Marisa Cinciari Rodano sarà lunedì 4 dicembre alla Sala Aldo Moro della Camera dei deputati. Il funerale religioso verrà celebrato a Roma alle ore 15 dello stesso lunedì presso la Chiesa di S.Giovanni a Porta Latina (via di Porta Latina)
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