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La voglia matta del Governo italiano di spiare i giornalisti

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Secondo un reportage esclusivo pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano il Governo italiano potrebbe affossare l’accordo sulla prima legge europea sulla libertà di stampa se questa non conterrà la possibilità di spiare i giornalisti in nome della “salvaguardia nazionale”. Condizione incredibile eppure nel solco di quanto si sta vedendo da mesi ormai con le intercettazioni illegali dei giornalisti e la caccia alle loro fonti con ogni mezzo. La clausola condizionante avanzata dall’Italia è contenuta nei verbali di una riunione a porte chiuse del Consiglio Europeo visionati dai consorzi di giornalismo investigativo Ie, Disclose e Follow the Money. Di fatto l’Italia sarebbe pronta a votare contro l’intero regolamento sui media nel caso in cui questa opzione non dovesse essere prevista. Il regolamento è stato proposto a settembre 2022 dalla Commissaria Vera Jurova.
“Non siamo sorpresi, questo Governo muore dalla voglia di spiare i giornalisti in modo indisturbato. Cosa che si sta in parte già facendo ma al di fuori delle regole. – dice il coordinatore dei Presidi di Articolo 21, Giuseppe Giulietti – Ecco perché è più che mai necessaria una iniziativa che riporti al centro dell’attenzione di tutti, non solo dei giornalisti, il rischio di una deriva censoria nei confronti dell’informazione in Italia. La ‘sicurezza nazionale’ avrebbe impedito, per esempio ad Andrea Purgatori di indagare su Ustica. Con questo escamotage è possibile intercettare chiunque, mi sembrano le campane a morto per quel che resta del giornalismo in Italia. E’ ora di avviare una campagna internazionale”.
(Nella foto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni)


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