Intervenendo al concerto per gli auguri natalizi, la presidente della commissione straordinaria, il prefetto Antonella Scolamiero ha fatto riferimento a “giornalai”, prendendo a prestito, come lei stessa ha affermato, un termine che un altro componente della commissione, Francesco Tarricone, sembra usare spesso. Dunque i ”giornalai” avrebbero osato riportare il suo pensiero rispetto alla tanta brava gente che c’è ad Anzio, sottolineando che aveva detto di tralasciare il motivo per il quale ci troviamo con un Comune sciolto per condizionamento della criminalità. Purtroppo i motivi per i quali il Comune di Anzio si trova in regime di amministrazione straordinaria non può essere considerato un dettaglio. Il prefetto è stato inviato in quella città perché gli organismi eletti erano condizionati dalla mafia, per la precisione dalla locale di ndrangheta di Santa Caterina d’Aspromonte di cui tutti possono farsi un’idea ascoltando le terribili testimonianze che stanno rendendo in queste settimane gli investigatori durante il dibattimento del processo Tritone, che si tiene davanti al Tribunale di Velletri e dove le comunità di Anzio e Nettuno sono riconosciute quel parti danneggiate. I giornalisti hanno avuto la sfrontatezza di raccontarlo e se un prestigioso rappresentante delle istituzioni li definisce giornalai non è un bel segnale.
“Quanto espresso sui giornalisti dal commissario prefettizio Antonella Scolamiero del comune Anzio (commissariato per mafia) durante una messa natalizia, ci ha lasciato sorpresi. Poco conta di chi parlasse perché nel nostro Paese esiste il diritto di critica anche per i giornalisti che se non sconfina in offese va rispettato e non esorcizzato con una espressione infelice che offende tutta la categoria della stampa che al proprio interno può avere bravi o meno bravi professionisti ma che non può essere stereotipata con un termine dispregiativo che offende anche i giornalai che assolvono una funzione di presidio pubblico molto importante per i territori. Va infine ricordato il ruolo svolto da parte dell’informazione dei territori di Anzio e Nettuno e del sud pontino nel denunciare per anni la malapolitica e il malaffare che hanno poi portato allo scioglimento dei due comuni con l’operazione Tritone. Un ruolo che sembra essere stato dimenticato a giudicare dal parere espresso dalla commissaria prefettizia”, scrive in una nota la Rete NoBavaglio – Liberi di essere informati.