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Oggi nuovo video incontro Articolo21 contro i bavagli alla Costituzione

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Giovedì alle 8,20 solito link ci ritroveremo con la comunità di Articolo 21 per esaminare la norma bavaglio, approvata alla Camera, e studiare le inziative di denuncia e contrasto.
Con noi, ancora una volta ci sarà la professoressa Marina Castellaneta, dell’Università di Bari, una delle più accreditate  studiose della materia, ed esperta di diritto costituzionale, comunitaria e delle sentenze della Cedu. Con lei parlamentari, legali, rappresentanti delle istituzioni dei giornalisti…
Sarà lei a spiegarci i rischi della norma e la sua distanza dalle direttive e dalle sentenze comunitarie.

Da più parti, infatti, si sostiene che l’emendamento Costa discenda dalle indicazioni europee in materia di presunzione  di innocenza, ma così non è, oltre al fatto che già la ministra Cartabia aveva dato una sua “singolare” interpretazione di quella direttiva.
In ogni caso, qualora mai la norma  bavaglio dovesse diventare legge (manca ancora il voto del Senato), sarà possibile rivolgersi alla corte europea che ha, invece, sempre affermato la preminenza del “pubblico interesse e della rilevanza sociale” su qualsiasi altra valutazione.
Per questo l’associazione Articolo 21, che sosterrà tutte le inziative che saranno indette dalla federazione della stampa e dall’ordine dei giornalisti, promuoverà un comitato firmato da costituzionalisti, giuristi, legali, parlamentari per definire, da subito, le più opportune strategie di contrasto, a breve e medio periodo.
A chi, anche tra i giornalisti, sostiene  che si tratta di una norma di civiltà giuridica, ci permettiamo di ricordare che la maggioranza non ha neppure preso in considerazione la ben più coraggiosa proposta avanzata dall’ordine  dei giornalisti, di istituire un Giurì per la lealtà della informazione, con i giornalisti in minoranza, incaricato di ripristinare in tempi brevissimi una dignità lesa, una rettifica mancata, un diritto di replica calpestato.
Perché mai questa proposta  non è mai stata accolta?

Se non esisteva e non esiste pregiudizio verso l’articolo 21 della Costituzione perché, nello stesso emendamento, non sono state inserite le norme per il contrasto delle querele bavaglio, per la tutela delle fonti e del segreto professionale?
Le scelte politiche vanno sempre lette considerando le parole dette e quelle negate; lo stesso vale per i provvedimenti l legislativi.
Ci sarà una ragione se da decenni non si vuole intervenire a tutela del diritto di cronaca e del giornalismo di inchiesta se, addirittura, si nega qualsiasi protezione al giornalismo precario, arrivando a disapplicare  le norme sull’equo compenso?
Ci sarà una ragione se il governo italiano, in occasione del media freedom act, è arrivato a sostenere la liceità dello spionaggio dei cronisti con il pretesto  della “sicurezza nazionale”? Sanno qualcosa? Temono qualcosa?
Ci sarà una ragione se il governo italiano ha conquistato il record delle querele bavaglio scagliate contro scrittori, autori, disegnatori, croniste e cronisti?
Perché mai il programma di Roberto Saviano sulle mafie, già acquistato dalla Rai, é stato sequestrato e oscurato? Cosa spinge una presidente del consiglio ad insultare  uno scrittore costretto ad una “vita sotto scorta” per le minacce delle mafie?

Dobbiamo fingere di non sapere che, sullo sfondo, avanza una repubblica del premier che stravolge la divisione dei poteri, riduce al minimo ogni controllo, colpisce tutta la Costituzione antifascista, antirazzista, pacfista, solidale, inclusiva, rispettosa delle differenze e delle diversità.
Con buona pace di chi non vede il problema, noi, invece, avvertiamo il rischio del bavaglio alla Costituzione e, per questo, ci sembra giusto e doveroso non solo sostenere le proteste di giornaliste e giornalisti, ma anche sollecitare una immediata connessione tra le piazze della pace, del lavoro, della difesa dello stato sociale, dell’autonomia della giustizia e dell’informazione, delle differenze di ogni sorta e natura.
Articolo 21 ci sarà e non aspetterà  il giorno dopo per denunciare e contrastare quello che è già visibile oggi.


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